Cancellieri: “8mln di processi pendenti. Indulto? Ce lo chiede l’Ue”

di redazione Blitz
Pubblicato il 21 Gennaio 2014 - 10:56 OLTRE 6 MESI FA
Cancellieri: 8mln di processi pendenti. indulto? ce lo chiede l'ue

Annamaria Cancellieri (Foto Lapresse)

ROMA – L’indulto ce lo chiede l’Europa e quegli otto milioni di processi pendenti denotano un sistema giustizia sofferente. Questo è quanto il ministro della Giustizia, Annamaria Cancellieri, ha detto alla Camera nella sua relazione annuale.

Su amnistia e indulto il guardasigilli lancia un appello:

“Al Parlamento resta la responsabilità di scegliere se ricorrere a quegli strumenti straordinari evocati dal Presidente della Repubblica e che certamente ci consentirebbero di rispondere in tempi certi e celeri alle sollecitazioni del Consiglio d’Europa”.

Sebbene col decreto carceri siano stati raggiunti risultati incoraggianti:

“Al 9 gennaio 2014 i detenuti in carcere erano 62.326, in progressivo decremento rispetto alla rilevazione del 4 dicembre 2013 quando il numero era di 64.056. Si registra inoltre un sostanziale dimezzamento degli ingressi mensili” spiega la Cancellieri  facendo un bilancio degli esiti del decreto carceri varato a dicembre, parlando di “primi risultati incoraggianti”.

Cancellieri illustra i numeri di un sistema che lei stessa continua a giudicare “in sofferenza”

“Nonostante la risposta offerta dalla magistratura italiana che l’ultimo rapporto della Commissione Ue per l’efficienza della giustizia colloca ai primi posti in termini di produttività”.

“Aumentano carichi di lavoro e spazio di azione dei magistrati: da qui traggono origine insoddisfazioni per le lentezze dei giudizi e timori che la sovraesposizione della Magistratura possa alterare il delicato equilibrio tra i poteri dello Stato”.

“Il 2013 ha visto il Ministero della giustizia impegnato a fondo su alcuni temi fondamentali nei più delicati settori di competenza, tutti connotati da una situazione prossima all’emergenza e tutti essenziali per la corretta tutela dei diritti, soprattutto delle persone più vulnerabili”.