ROMA – Nessuna bugia, né al Parlamento né ai pm. E la telefonata fatta ad Antonino Ligresti perché è un suo amico e un suo medico. Anna Maria Cancellieri si difende con una lettera aperta dedicata al caso Ligresti tornato sulle prime pagine dei giornali dopo la pubblicazione di nuove intercettazioni.
Cancellieri nega di aver mentito e sul suo rapporto con Antonino Ligresti spiega
“Antonino Ligresti è nostro amico, lo ribadisco. E’ un medico; mi sono rivolta spesso a lui per consigli su problemi di salute miei e dei mie familiari. L’abbiamo fatto anche in quel periodo – all’epoca dei fatti ero reduce da un recente intervento chirurgico – ed anche in seguito per i problemi di salute che sono tuttora visibili e noti”.
“Mio marito ha avuto contatti telefonici con Antonino Ligresti. Questa sarebbe questione che mette in discussione il mio operato”, scrive il ministro, che aggiunge:
“Nessuna interferenza vi è stata rispetto alla vicenda processuale dei Ligresti da parte mia, credo di averlo spiegato in modo chiaro e ripetuto. Ora si ipotizza che l’avrebbe fatto mio marito soltanto perché si trova in tabulato la traccia di alcune conversazioni”.
Quindi la conclusione stizzita del ministro: “Mi rifiuto di vedere il mio onore appannato”. Nessun riferimento, almeno nella parte finora nota, a possibili dimissioni, neppure indirettamente, alludendo per esempio alla possibilità di farsi da parte nel caso in cui la sua permanenza nel governo fosse di intralcio – come invece aveva fatto nei giorni scorsi, quando era scoppiato il caso.
L’incontro con Letta. Prima della lettera, nella mattinata di venerdì, Cancellieri ha incontrato il premier Enrico Letta. Un colloquio chiarificatore, spiegano fonti di governo, al termine del quale per il premier sorte del ministro non cambia nulla e valgono le parole e gli attestati di fiducia espressi dal presidente del consiglio durante l’intervento del ministro in Aula.
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