Cancellieri: “Adinolfi gambizzato? Esercito a difesa di Finmeccanica”

Pubblicato il 13 Maggio 2012 - 10:03 OLTRE 6 MESI FA

Annamaria Cancellieri (Lapresse)

ROMA – E’ possibile anche ”l’uso dell’esercito” per difendere ”obiettivi sensibili” come Finmeccanica o Equitalia. Lo annuncia il ministro dell’Interno, Anna Maria Cancellieri, spiegando che ”in queste ore e’ stata diramata una circolare che invita ad alzare la soglia di attenzione intorno agli obiettivi sensibili di tutto il territorio nazionale” e ”giovedi’ e’ prevista una riunione del comitato per l’ordine e la sicurezza” nel quale sara’ presentato ”un pacchetto di proposte”.

Il governo, dice in interviste a Corriere della Sera e Repubblica dopo l’agguato all’ad di Ansaldo nucleare, Roberto Adinolfi, ”pensa di potercela fare, ma non possiamo essere lasciati soli. Possiamo raggiungere il risultato solo con l’appoggio di tutti i partiti” che ”devono aiutarci ad abbassare la tensione sociale”. L’Italia, aggiunge, ”non e’ la Grecia” e anche se ”stiamo vivendo un momento drammatico ne usciremo” e intanto tutti devono ”fare uno sforzo per constribuire alla tenuta del Paese”.

Il ministro, sottolinenado di avere ”molto rispetto per le famiglie che non riescono a pagare i debiti”, ci tiene pero’ a ”ricordare in maniera forte e chiara che Equitalia rappresenta lo Stato” e quindi gli attacchi ”saranno trattati alla stregua di azioni eversive”.

Fino a giovedi’ saranno messe a punto ”le strategie di difesa di tutti gli obiettivi”, uno ”sforzo enorme che affronteremo anche insieme con i responsabili sicurezza” di Finmeccanica. E per il quale ”abbiamo bisogno di moltissimi uomini”. Per questo si pensa anche all’esercito, perche’ ”non possiamo sottrarre forze all’attivita’ investigativa e al controllo del territorio rischiando di ‘scoprire’ altri possibili focolai di emergenza”.

”Il documento di rivendicazione”, ribadisce il ministro, e’ considerato ”attendibile” e questo ”ci spinge ad alzare la guardia per evitare una escalation che purtroppo e’ uno degli scenari possibili”. In ogni caso, pero’, ”riteniamo che il consenso sia ristretto a un’area numericamente limitata e che la gran parte degli italiani consideri aberrante cio’ che e’ accaduto”.

E visto che ”da quel che possiamo sapere ora” si tratta di ”nuove leve, di giovani che hanno un rapporto lontano con gli anni ’70” bisogna ”evitare l’errore di leggere quel che succede oggi con gli occhiali di un’epoca che e’ finita”.