Cantone, pm anticorruzione: “Legge sull’emergenza Expo solo uno spot”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 16 Maggio 2014 - 15:12 OLTRE 6 MESI FA
Raffaele Cantone

Raffaele Cantone

NAPOLI – Per Raffaele Cantone, pm anticorruzione chiamato da Matteo Renzi a vigilare sull’Expo, il disegno di legge contro la corruzione è solo uno spot: “Quello che sta accadendo in Parlamento é un fatto gravissimo, si prova a legiferare sull’onda dell’emergenza su una materia sulla quale invece bisognerebbe riuscire a trovare il giusto equilibrio. Avremo l’ennesima legge spot e sarà approvata perché ormai c’è un gruppo politico in grado di stabilire che quella legge sarà approvata che però non avrà nessuna efficacia sul piano concreto”.

Cantone parla del ddl Grasso, che sarà in aula dal 27 maggio, che verte su una materia “sulla quale bisognerebbe riuscire a trovare il giusto equilibrio”. Per il magistrato il provvedimento sarà comunque approvato perché “ormai c’è un gruppo politico in grado di stabilire che quella legge dovrà passare, però non avrà alcuna efficacia sul piano concreto, perchè se non troviamo i meccanismi per individuare la corruzione possiamo fare delle mere manifestazioni di principio che non avranno effetto”. “In linea di principio rispetto a Tangentopoli la corruzione si è evoluta, oggi il sistema dei comitati d’affari è più pericoloso di Tangentopoli”, acontinuato Cantone: “Oggi la politica non è neanche più in grado di gestire la corruzione”.

A gestire una “corruzione che cambia profilo sono vere lobby nelle quali la politica svolge un ruolo di aiuto per avere vantaggi diretti o indiretti. In Tangentopoli c’era la chiara finalizzazione della politica per il finanziamento illecito ai partiti – afferma – oggi i comitati di affari hanno elevata capacità di pervasivo me del sistema economico, hanno  creato veri e propri monopoli eliminando la concorrenza”.

Pietro Grasso risponde alle critiche di Cantone sul ddl anticorruzione che porta il suo nome. Il presidente del Senato sottolinea che la sua proposta originaria “è completamente diversa” dal testo in discussione al Senato criticato da Cantone. Grasso auspica che “si legiferi presto e bene” ma esclude un suo intervento diretto, visto il suo ruolo di presidente.

“Ho presentato il mio ddl – spiega Grasso in una nota – più di un anno fa, nel mio unico giorno da senatore, proprio perché, esattamente come Raffaele Cantone, ritengo quello della corruzione e dei reati economici un tema urgente e prioritario ogni giorno, non solo dopo le recenti inchieste legate ad Expo. Concordo anche sulla difficoltà attuale di individuare e prevenire la corruzione, e sotto questo profilo la previsione di attenuanti e benefici per chi collabora potrebbe contribuire all’emersione della corruttela”. “La mia proposta sull’autoriciclaggio, che prevedeva una nuova collocazione sistematica qualificandolo non come reato contro il patrimonio ma inserendolo in una nuova tipologia di delitti contro l’ordine economico e finanziario, – prosegue il presidente del Senato – è completamente diversa, anche nei comportamenti sanzionati, rispetto a quella del testo base, che unifica tutti i Ddl presentati in Senato e che ancora non ho avuto modo di approfondire”. “Aldilà della speranza che si legiferi presto e bene sui temi della corruzione, del falso in bilancio, del riciclaggio e dell’autoriciclaggio, non potrò però intervenire in alcun modo, visto il mio ruolo di presidente, sul testo che è ora in discussione in Senato”, conclude Grasso.