Caos Lombardia, Lega contro Pdl: “Colpa di Riparbelli”. Formigoni: “False 448 firme di Penati”

Dopo l’esclusione della lista Formigoni in Lombardia fra Pdl e Lega è lite. Non ufficiale e gridata, ma lite sorda e profonda. Da militanti e dirigenti del Carroccio, Matteo Salvini in testa arriva accusa: «È tutta colpa di Doriano Riparbelli!», inserito nel listino all’ultimo momento ed “apparso” al numero tre.

In quella posizione fino al venerdì prima della bufera c’era il nome di Paolo Cagnoni, collaboratore del ministro Sandro Bondi: «Nel listino c’ero fino all’ultimo secondo», ha affermato. Invece è spuntato il berlusconiano Riparbelli, 61 anni, già assessore provinciale a caccia e pesca, che ultimamente si è occupato di gestire il dietro-palco durante le apparizioni del premier.

Quindi per mettere in lista in fretta e furia l’uomo di Berlusconi si sarebbe “cucinato” il pasticcio lombardo. L’inserimento in extremis ha fatto anche saltare i piani e a quel punto nella serata di venerdì hanno dovuto cercare le firme necessarie. La Lega però ha contribuito con poco più di 200 firme (quasi tutte “invalide”). Il segretario dei ‘Lumbard’, Igor Iezzi, ha dichiarato: «Ce le hanno chieste solo venerdì sera, ma francamente non pensavamo ce ne fosse bisogno perché per un grande partito raccogliere 3.500 firme è talmente facile… In Veneto, dove il candidato presidente è leghista, le firme per il listino le ha raccolte tranquillamente la Lega».

Il risultato è stato: lista consegnata in ritardo e conseguente esclusione. E ai leghisti la mossa degli uomini di Formigoni non è piaciuta perché a detta loro per Riparbelli è saltato tutto.

Il leader uscente del Pirellone, Roberto Formigoni, non accetta la sua esclusione e punta l’indice sulla sinistra e i suoi errori: «Il listino di Filippo Penati non può essere ammesso, perché non ha abbastanza firme». Il governatore lombardo accusa il candidato del Partito democratico alla presidenza della Regione di aver commesso irregolarità. Così Formigoni, che ha depositato al Tar anche un ricorso personale, attacca: «I nostri hanno controllato le loro liste. Ci sono numerose e gravi irregolarità nelle firme. Ne abbiamo conteggiate 448. E quindi il listino Penati va escluso dalle elezioni».

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