Carabiniere ucciso, Gasparri: parole avvocato difficili da accettare

ROMA- “Premesso che chiunque ha diritto a una difesa legale, consapevole che un avvocato possa trovarsi nella condizione di arrampicarsi sugli specchi, alcune parole di Fabio Capra, così si chiama uno dei legali dell’americano che ha ucciso con undici coltellate il vice brigadiere Cerciello, sono difficili da accettare. Tanti carabinieri e poliziotti me le stanno segnalando amareggiati. In sostanza l’assassino, secondo il suo difensore, non sapeva di avere di fronte dei carabinieri, temeva di essere strangolato e quindi… Undici coltellate, confessioni e prove evidenti, una ferocia che negli Usa comporterebbe pene estreme, una vita stroncata. Di fronte a fatti inconfutabili si evitino parole che rappresentano una provocazione autentica per i morti e i vivi.”

E’ il commento del senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri in merito a quanto diffuso dalla difesa dei legali del ragazzo reo confesso dell’omicidio del carabiniere Mario Cerciello Rega la notte tra il 25 e il 26 luglio.

“Attenzione a calpestare la memoria di chi è stato assassinato e la dignità dei tanti che rischiano ogni giorno per la sicurezza di tutti. I doveri professionali possono essere assolti senza sconfinare nella provocazione temeraria”, ha continuato il senatore forzista.

“Sappiano i tutori dell’ordine che mi hanno espresso la loro indignazione, che vigilerò su atti e a parole a tutela della verità e della legalità. Affinché nessuno risparmi pene esemplari ad un feroce assassino. Lo sappiano anche i diplomatici americani dei quali in questi giorni abbiamo apprezzato il silenzio”. ha concluso Gasparri alludendo al fatto che la diplomazia statunitense non si è espressa in nessun modo.

L’ipotesi che si può formulare per tanto silenzio è forse l’attesa per le ripercussioni legali che la foto di Chistian Gabriel Natale Hjorth – che sarebbe coinvolto nell’omicidio di Mario Cerciello Rega- potrebbe avere.

Si tratta della foto in cui Chistian Gabriel Natale Hjorth viene ritratto bendato e seduto su una sedia.

Secondo l’avvocato Alan Dershowitz, professore emerito di legge all’Università di Harvard e tra i penalisti più famosi degli Stati Uniti (ha contribuito a far assolvere, nel 1995, O.J. Simpson, l’ex giocatore di football e attore, dall’omicidio della ex moglie Nicole Brown Simpson- uccisa con 12 coltellate), i legali dei due americani avrebbero ben tre strade per tentare di annullare il processo mettendo in dubbio la correttezza dell’interrogatorio.

Alan Dershowitz ha detto chiaramente al quotidiano La Stampa che quella foto «prova senza ombra di dubbio che il ragazzo arrestato ha subito un trattamento illegale» e indica tre soluzioni: una diplomatica, una giuridica e una “europea”.

La polizia californiana  invece ha reso omaggio al carabiniere italiano con un post su facebook “Era appena tornato dal viaggio di nozze”.

Anche la polizia degli Stati Uniti  ha espresso il suo cordoglio“L’altra settimana il vice brigadiere Mario Cerciello Rega è stato ucciso da due teenager americani. Era appena tornato dal viaggio di nozze. Le nostre più profonde condoglianze vanno alla famiglia, agli amici e ai nostri colleghi in Italia”. Nel post anche la foto del carabiniere 35enne ucciso a coltellate.

Finnegan Lee Elder, il ragazzo americano reo confesso dell’omicidio del vicebrigadiere Mario Cerciello Rega, avvenuto il 26 luglio a Roma avrebbe detto ai suoi avvocati di avere accoltellato il carabiniere- che ha subito 11 coltellate- perché aveva paura di essere strangolato non avendo capito che si trattava di un carabiniere. 

A rendersi complice del tragico accaduto si sarebbe aggiunta anche la difficoltà a comprendere la lingua italiana, probabilmente limitata, ma che per forza di cose doveva comprendere la conoscenza di almeno qualche parola legata all’approvvigionamento di droghe e simili, ma che forse escludeva parole come carabinieri, polizia, guardia etc. generalmente conosciute in tutte le lingue da chi ha a che fare con attività illegali. (Fonte Facebook e Ansa).

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