Carceri, Napolitano pro amnistia a San Vittore: “Avrei firmato 10 volte”

MILANO – Giorgio Napolitano si è ancora una volta schierato per la amnistia e a chi, fuori dal carcere di San Vittore, invocava un provvedimento di amnistia, Napolitano ha risposto senza tentennamenti:

“Se mi fosse toccato mettere una firma lo avrei fatto non una ma dieci volte”, sottolineando però che per un provvedimento del genere occorre un voto del Parlamento. “La cosa però a cui non mi posso arrendere è che o si fa l’amnistia o non si fa nulla. Bisogna fare tutto quello che è possibile tenendo fermo questo obiettivo, cercando di avere consensi in Parlamento. Non è come il provvedimento di grazia, che posso fare qualunque cosa ne pensi il Parlamento”.

Queste parole Napolitano le ha dette al termine della sua visita al carcere di San Vittore, a Mlano:

“Nessuno può negare la gravità della situazione nelle carceri italiane”: ha detto il presidente della Repubblica Napolitano.

Ad attendere Napolitano, scrive il Corriere della Sera, c’erano anche due ex detenuti di nome Sergio Segio (terrorismo) e Sergio Cusani (tangentopoli), che hanno scritto una lettera al presidente della Repubblica in cui chiedono un “soprassalto di iniziativa a livello sociale e politico prima che il disagio fisico sfoci in tragedia”.

Nella lettera l’ex leader di Prima Linea e il condannato per Tangentopoli ricordano il numero dei suicidi tra i detenuti negli ultimi vent’anni: da 53 a 113 ogni 100mila abitanti.

Anche l’europarlamentare leghista Matteo Salvini ha dato la sua idea per contrastare il sovraffollamento delle carceri: “Cogliamo l’occasione della presenza di Napolitano a Milano per rilanciare a tutte le forze politiche la proposta che gli stranieri vadano a scontare le condanne nei loro Paesi d’origine”. E su San Vittore Salvini ha chiesto: “Spostiamolo fuori città”.

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