La rissa Carfagna – Mussolini, regista Bocchino, un burlesque che lacera Berlusconi su una torta di immondizia da 150 milioni di euro

Pubblicato il 20 Novembre 2010 - 12:35 OLTRE 6 MESI FA

Dovrebbe avere avuto la meglio, se, subito dopo l’incontro, Cosentino se l’è sentita di andare a Montecitorio e dre notizia del «successo» ai suoi, riportata dalle agenzie di stampa: “Sono molto soddisfatto, Berlusconi mi ha dato garanzie sulle competenze e sulla corresponsabilità degli impianti tra Province e Regione. La quadra trovata permetterà di accelerare la costruzione degli impianti”.
Conclude l’ottima cronaca di Carmelo Lopapa su Repubblica: “L’affare può partire, insomma, e sarà soggetto alla sovrintendenza anche delle Province, dunque della potente corrente Cosentino. Ad oggi, in Campania c’è un solo termovalorizzatore, quello di Acerra, che funziona solo in parte, e che è già costato 25 milioni. Altri 75 milioni di euro sono stati investiti per la realizzazione di quello di Salerno. Altrettanti se ne prevedono per Napoli. Il terzo impianto non si sa ancora dove realizzarlo”.

La rissa tra dame scatta quando Alessandra Mussolini vede la Carfagna intenta a parlare con Bocchino in Aula e li fotografa con il telefonino e la foto finisce  sul sito Dagospia.com.  Segue la rappresaglia, con  la Carfagna che immortala, con il suo di cellulare,  Bocchino che saluta calorosamente in Transatlantico la Gelmini. Fin qui siamo alla cronaca da basso impero.

Però Alessandra Mussolini parla anche di politica e dice: “Non è che noi teniamo una linea e lei può fare quello che vuole. Noi tutti deputati campani abbiamo preso posizione contro di lei sulla questione del termovalorizzatore di Salerno, che lei voleva affidare a De Luca [il sindaco di Salerno, che è del Pd]  che ha già fatto il commissario senza risolvere nulla. E poi c’è l’amicizia con Italo Bocchino. L’amicizia personale sta bene a tutti e non ce ne interessa niente. Perché quello che a noi interessa è il condizionamento sul territorio quantomeno ambiguo che un ministro del governo Berlusconi sta cercando di esercitare in un momento difficile, avendo rapporti di amicizia politica con un nostro avversario che tra l’altro è molto sbracato”.

Il punto di partenza del caso politico è fissato da Maria Antonietta Calabrò, sul Corriere della Sera: “Una notizia dell’agenzia Ansa da Lisbona nel pomeriggio di ieri ha fatto esplodere un ennesimo caso nel governo. Il ministro per le Pari opportunità Mara Carfagna ha fatto ufficiosamente sapere di essere pronta a lasciare governo e partito a causa di insanabili contrasti con i vertici campani del Pdl. Assicurando di essere «molto amareggiata», ma «con la coscienza a posto». La ragione? «Gli attacchi volgari e maligni» che le vengono mossi da alcuni colleghi dopo i contrasti con i presidenti di Provincia Edmondo Cirielli e Luigi Cesaro sulla questione dei rifiuti in Campania”.