Carlo Calenda e la Lacoste: il caso surreale sui social sulla polo indossata dall'ex ministro Carlo Calenda e la Lacoste: il caso surreale sui social sulla polo indossata dall'ex ministro

Carlo Calenda e la Lacoste: il caso surreale sui social per la polo indossata dall’ex ministro

Carlo Calenda e la Lacoste: il caso surreale sui social sulla polo indossata dall'ex ministro
Carlo Calenda e la Lacoste: il caso surreale sui social sulla polo indossata dall’ex ministro

ROMA – Da un paio di giorni tiene banco su Twitter un acceso e sterile dibattito sulla Lacoste di Carlo Calenda. Galeotta fu una diretta video in cui l’europarlamentare parlava delle polemiche interne al Pd dopo l’ennesima frattura sul caso Lotti. Ma più che sul contenuto del suo messaggio, gli utenti si sono concentrati sulla maglietta da lui indossata. 

La time line dell’ex ministro su Twitter è stata letteralmente invasa da commenti critici sulla sua polo. Un dibattito serrato, quanto surreale, proprio come ai tempi delle cravatte di Marinella indossate da Bertinotti. Il primo a rimproverarlo è Davide: “Salve @CarloCalenda lei potrà dire cose intelligentissime, ma ad italiano medio resterà impresso il coccodrillo sulla sua maglietta. Non c’è un solo video nel quale #Salvini ha un indumento che un giovane pagato mille euro non può comprare”. 

Ad alcuni utenti Calenda prova a replicare: “Scusate per evitare la caduta dell’Occidente sul tema estremamente divisivo #Lacoste segnalo che ne ho 4 (due regalate dalla mia mamma e due comprate da me) tutte blu perché pare sfinino. Ma soprattutto compro i boxer da schostal. Dunque sono definitivamente un plutocrate arido”.

Un altro utente consiglia, per capire il dibattito, il libro “Nello sciame” di Byung-Chul Han, e Calenda commenta: “Bellissimo libro. Non so se spiega il dibattito surreale su una #Lacoste ma vale la pena leggerlo”.

Alla fine il caso diventa addirittura primo trending topic in Italia e il leader di Siamo europei, conclude sarcastico: “Due osservazioni: 1) chiamo la Lacoste e mi faccio regalare una (almeno) maglietta; 2) siamo un paese impazzito”. (Fonte: Twitter)

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