Carola Rackete, nella denuncia a Salvini chiede il sequestro dei suoi social: “Incitano all’odio”

di Daniela Lauria
Pubblicato il 11 Luglio 2019 - 15:36 OLTRE 6 MESI FA
Carola Rackete, nella denuncia a Salvini chiede il sequestro dei suoi social: "Incitano all'odio"

Nel combo da sinistra Carola Rackete e Matteo Salvini. La capitana chiederà il sequestro dei social del ministro

ROMA – Lui voleva sequestrarle la nave, lei chiede che gli vengano sequestrati i social. La vendetta perfetta di Carola Rackete si formalizzerà domani, venerdì 11 luglio, quando il suo avvocato Alessandro Gamberini, presenterà in Procura a Roma l’esposto contro il ministro dell’Interno italiano. 

Nella denuncia si ipotizzano i reati di istigazione a delinquere e diffamazione da parte del numero uno del Viminale, per i giudizi da lui espressi nella vicenda Sea Watch. Di qui la richiesta di sequestro preventivo dei profili social attraverso cui “risultano pubblicati e diffusi i contenuti diffamatori e istigatori con specifico riferimento alle pagine Facebook e Twitter dell’account ufficiale di Matteo Salvini”. Nella querela vengono allegati i contenuti di post di Salvini oltre ai commenti degli utenti, anche riferiti al Gip di Agrigento, Alessandra Vella, che dispose la mancata convalida dell’arresto di Carola Rackete nella vicenda Sea Watch.

“Matteo Salvini – si legge nel documento – mi ha definito pubblicamente e ripetutamente sbrufoncella, fuorilegge, complice dei trafficanti, potenziale assassina, delinquente, criminale, pirata, una che ha provato a uccidere dei finanzieri e ad ammazzare cinque militari italiani, che ha attentato alla vita di militari in servizio, che ha deliberatamente rischiato di uccidere cinque ragazzi e che occupa il suo tempo a infrangere le leggi italiane e fa politica sulla pelle dei disgraziati: la gravità della lesione al mio onore è in sé evidente”. E “le esternazioni che qui si denunciano non vengono fatte all’interno delle funzioni svolte da Matteo Salvini nella sua qualità di ministro, ma costui si fa forte di quella qualità per potenziare in modo dirompente il messaggio d’odio”.

Quindi la conclusione granitica: “Non posso non aver paura di parole che provengono da chi esercita un ruolo pubblico così rilevante come quello di ministro, tra l’altro dell’Interno, che dovrebbe avere il ruolo, semmai, di tutelare anche la mia persona. Nelle parole di Matteo Salvini sono veicolati sentimenti viscerali di odio, denigrazione, delegittimazione e persino di vera e propria deumanizzazione”.

A stretto giro, non si è fatta attendere la replica del diretto interessato, che non accenna ad abbassare i toni: “La comunista tedesca – commenta Salvini – quella che ha speronato la motovedetta della Guardia di Finanza, ha chiesto alla Procura di chiudere le mie pagine Facebook e Twitter. Non c’è limite al ridicolo. Quindi posso usare solo Instagram???”. (Fonte: AdnKronos, Ansa)