Casellati, fake social. "Con Salvini alla festa di Lombardia Russia". Ma era un evento dell'Ambasciata FOTO Casellati, fake social. "Con Salvini alla festa di Lombardia Russia". Ma era un evento dell'Ambasciata FOTO

Casellati, fake social. “Con Salvini alla festa di Lombardia Russia”. Ma era un evento dell’Ambasciata FOTO

Casellati, fake social. "Con Salvini alla festa di Lombardia Russia". Ma era un evento dell'Ambasciata FOTO
La foto postata su Facebook che ritrae Casellati e Salvini alla festa dell’ambasciata russa

ROMA – Una foto rilanciata dall’Associazione Lombardia Russia che ritrae la presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati, accanto al ministro dell’Interno e vicepremier Matteo Salvini ad una festa dell’ambasciata russa a Roma: questa sarebbe la prova del fatto che “la Casellati non ha voluto discutere dei fondi neri in Russia dati alla Lega di Salvini perché alle riunioni della associazione di Savoini Lombardia-Russia ci andava anche lei”. A scriverlo su Facebook, riprendendo la foto diventata virale in rete, è il politologo ed esponente del Pd Tommaso Ederoclite. 

La foto, in realtà, è stata solo rilanciata dalla Associazione Lombardia Russia presieduta da Gianluca Savoini, ma ritrarrebbe un evento a Villa Abamelek, a Roma, organizzato dall’ambasciatore russo Sergej Razov.

L’inchiesta

Nei giorni scorsi, dopo l’audio pubblicato dal quotidiano online Buzzfeed, la Procura di Milano ha aperto un’inchiesta per corruzione internazionale sulla presunta compravendita di petrolio per far arrivare fondi russi alla Lega. L’indagine è nata dall’audio di un incontro all’hotel Metropol di Mosca che ha visto la partecipazione del presidente della Associazione Lombardia Russia Gianluca Savoini, ora indagato. 

Casellati e complotti, i precedenti

La presidente del Senato è stata già in passato oggetto di tesi complottiste, come ricorda Wired. Quando, nell’aprile del 2018, il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, le affidò l’incarico esplorativo per sondare le possibili convergenze di voto dei partiti, sul web si erano scatenate le accuse di chi sosteneva che l’incarico era stato dato a “una persona che ha non ha preso voti”. Cosa vera, ma che rispecchia il funzionamento del Parlamento della Repubblica italiana, in cui il presidente del Consiglio dei ministri non è eletto direttamente dai votanti. 

Altre ipotesi complottiste vedevano il conferimento dell’incarico a Casellati come motivo di rammarico per il leader M5s Luigi Di Maio (uscito come grande vincitore da quelle elezioni politiche). Un’altra voce circolata in rete sosteneva che Di Maio fosse invece attuatore del complotto, dal momento che l’elezione del presidente del Senato è stata possibile grazie ai voti comuni di tutto il centrodestra e del Movimento 5 Stelle.

Casellati e fake-news

La presidente del Senato, dal canto suo, in passato si è espressa contro le fake-news .”E’ indubbio che la tecnologia digitale ha liberato e democratizzato la circolazione dell’informazione, è nel contempo altrettanto certo che essa abbia finito per imporre una logica, un formato, una velocità dell’informare che è nemica dell’argomentare ed in particolare dell’accuratezza”, aveva detto Casellati nel messaggio inviato al presidente dell’Associazione Stampa Parlamentare, Marco Di Fonzo, in occasione del seminario ‘Stampa, comunicazione politica, social media, deontologia. La sfida al lavoro dei giornalisti e alle regole professionali nel nuovo contesto digitale’ nel novembre del 2018. 

“Siamo giunti nell’epoca delle cosiddette fake-news, con la loro natura mimetica, che le fa apparire plausibili: quelle che il Santo Padre ha recentemente bollato come ispirate dalla ‘logica del serpente’ capace cioè di camuffarsi e mordere e di diventare una vera e propria arma politica. Il disordine dei social media e dei motori di ricerca attraversa il mondo dei nostri giovani e produce l’ultimo passaggio della rivoluzione radicale che i media hanno vissuto in questi ultimi 25 anni”, aveva rilevato ancora Casellati, affermando anche: “La mia cultura crede nelle sfide delle tecnologie e della modernità. E sono dunque certa che questa vostra riflessione possa, anzi debba, anche essere un punto di partenza”.

(Fonti: Ansa, Wired, Facebook, Prima Comunicazione)

 

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