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Nozze gay, Casini: “Incivili” Ma Bersani: “Noi le facciamo lo stesso”. E’ bufera

di Daniela Lauria |20 Luglio 2012 20:00

Pierferdinando Casini e Pierluigi Bersani (Lapresse)

ROMA – Nel fare un passo verso l’area cattolica del Pd e in attesa di una posizione ufficiale dei democratici, Pierferdinando Casini ha scatenato un putiferio. “Il matrimonio tra gay è un’idea profondamente incivile – ha detto – una violenza della natura sulla natura”. Casini lo ha ribadito alla direzione nazionale dell’Udc: l’ex presidente della Camera si è detto d’accordo nello “stabilire garanzie giuridiche per le coppie di conviventi, cosa che è molto diversa dal matrimonio”. Ma le associazioni sono insorte, tacciando il leader Udc di “estremismo”.

Per l’Arcigay, “sembra di essere in Iran”. “Ricordiamo a Pier Ferdinando Casini che è un politico che opera nel 2012 e in Europa e che, a meno che non si voglia candidare in Iran o nello Iutah, il suo fondamentalismo risulta fuori luogo e tempo massimo”. Così Paolo Patanè, presidente nazionale di Arcigay. Che aggiunge: “E’ inaccettabile infatti che chiunque si candidi o rappresenti le istituzioni immagini di poter fare politica con la violenza verbale e il disprezzo, dichiarando per giunta un falso per tutto il mondo civile, e cioè “il matrimonio fra gay è un’idea profondamente incivile, non di frontiera di progresso” e che l’adozione gay abbruttirebbe la società”.

”Alla faccia del moderato!”, risponde l’onorevole Anna Paola Concia del Pd. ”Purtroppo – aggiunge – quando si parla di questi temi alcuni esponenti dell’Udc perdono la testa, offendendo gratuitamente milioni di cittadini italiani per bene, che lavorano, pagano le tasse, contribuiscono alla vita pubblica del paese”.

E Bersani ammonisce: “Noi le unioni gay le facciamo. Gli altri si regolino”. Ma Casini, forse memore dell’indecisione che ha aperto una crepa tra i democratici, ha pensato di dare lui una linea netta: “Contro tutto e contro tutti – prosegue – i cattolici di Pd e Pdl si sono trovati coesi sul tema delle convivenzee delle coppie gay. Concedere loro di diventare genitori è sintomo dell’egoismo di due uomini o due donne, che desiderano avere una maternità e paternità anche a discapito del bambino, che, in questo caso, sarebbe la parte lesa. Ebbene – conclude Casini – noi siamo dalla sua parte, dalla parte del più debole”.

”Parole estreme che poco hanno a che fare con un partito moderato”, dichiara anche il portavoce del Gay Center, Fabrizio Marrazzo. “Le forze politiche la smettano di usare la vita delle persone lesbiche, gay e trans come oggetto di scontro tra correnti, ma facciano proposte serie e in linea con quanto l’Europa chiede. Su questo saranno giudicate dai cittadini italiani, che in maggioranza secondo gli ultimi dati Istat, sono favorevoli alle unioni gay, perché altrimenti non ha senso invocare l’Europa solo quando si parla di riforma della spesa, tagli e tasse”, conclude Marrazzo.

“E’ l’omofobo Casini ad essere uno scherzo della natura!”, ha azzardato Paolo Ferrero, segretario di Rifondazione comunista-Federazione della Sinistra.

Secondo i gay di centrodestra di Gaylib “forse Casini non avrà ragione a parlare di natura e di contronatura, ma su una cosa non si può dargli torto: il matrimonio gay è un fatto puramente ideologico, quando, nella sostanza, a noi omosessuali basterebbe il riconoscimento della coppia gay, sul modello austriaco”, afferma Enrico Oliari.

”Casini ha usato espressioni pesantissime che lo pongono fuori dalle democrazie europee e occidentali”, afferma Ivan Scalfarotto, vicepresidente del Pd. ”E’ inaccettabile – continua il vicepresidente Pd – che un ex Presidente della Camera offenda la dignita’ di una parte della popolazione italiana e usi espressioni che lo pongono al pari dell’estrema destra europea xenofoba e fascista. Mi chiedo come possa definirsi ancora rappresentante dei moderati. Come ho detto piu’ volte questi saranno temi fondamentali per il 2013 e, se queste sono le basi, sara’ davvero difficile trovare un accordo con l’Udc”.

“Dispiace che il leader dell’Udc Pierferdinando Casini faccia un piccolo passo avanti nel dirsi d’accordo a riconoscere i diritti alle coppie gay e poi si lasci andare a espressioni troglodite”, afferma Aurelio Mancuso, presidente di Equality Italia.

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