Casini: "Non è il momento per governi di parte"

ROMA, 18 LUG – ''Non sono dell'idea di commissariare con i tecnici la politica: e' la politica che deve fare un passo nella direzione di una responsabilita' piu' ampia, chiamando le persone migliori, senza evocare improbabili governi tecnici'': il leader dell'Udc Pier Ferdinando Casini, intervistato dall'Unita', auspica uno ''sforzo collegiale'' a destra e a sinistra, andando oltre gli interessi di parte, per fare le riforme strutturali di cui il Paese ha bisogno.

''Anche se rimanesse altri due anni a Palazzo Chigi, l'epoca di Berlusconi e' chiusa'', afferma Casini, e per questo serve una ''nuova fase'' che vada ''davvero oltre il berlusconismo'', senza cadere nell'antipolitica. Il centrodestra, sostiene, ''dovrebbe essere capace di mettere da parte la faziosita' e la sindrome dell'autosufficienza, e guardare la realta': non ha fatto nulla e naviga nel buio''. ''Se si vogliono evitare le elezioni, si dovrebbe dar vita a un governo che parta dalla constatazione che i problemi del Paese non sono risolvibili senza un'intesa tra responsabili'', dice Casini. ''Se non si apre una fase nuova in cui si accantonano le esigenze di parte, non si risolvera' il problema della crescita, che e' il tema centrale''.

Se la priorita' resta ''un governo che affronti la crisi'', la legge elettorale ''e' importantissima''. Il proporzionale, osserva Casini, ''consente il bipolarismo, come e' avvenuto ad esempio in Germania''. Quanto alla proposta del Pd, ''aspetto che sia una proposta chiara per valutarla''.

Nell'intervista il leader dei centristi interviene anche sui costi della politica. ''E' giusto tagliarli – dichiara – ma rivendico il finanziamento pubblico ai partiti come un fatto di democrazia''.

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