Caso Cucchi, avvocato Anselmo: “Voleva informare famiglia su sua salute”

Polemiche sul presunto rifiuto di Stefano Cucchi di informare i familiari sulle condizioni di salute; per il legale Fabio Anselmo ci sono due diversi documenti e, quello originale, non conterrebbe alcun “no”.

Stefano Cucchi, il giovane morto all’ospedale Sandro Pertini sei giorni dopo essere stato arrestato, non avrebbe chiesto di non informare la famiglia sulle sue condizioni di salute.

Lo afferma Fabio Anselmo,  legale dei familiari del ragazzo. Per l’avvocato, contrariamente a quanto affermato dal ministro Alfano in Parlamento, «sul documento originale acquisito dagli inquirenti sull’indisponibilità di Stefano Cucchi ad informare i familiari non c’è scritto nessun no ».  “No” che, invece, è ben visibile sulla documentazione mostrata alla stampa qualche giorno fa. E la discrepanza fa riflettere.

Spiega Anselmo: «Nella cartella clinica inviata dal Pertini ai pm Barba e Loy, il documento riguardante l’accettazione o meno da parte di Stefano Cucchi nel comunicare notizie ai suoi familiari è diverso da quello pubblicato dagli organi di stampa». Differenze, secondo il legale,  non di poco conto: «È diverso addirittura il tipo di modulo, pur rimanendo sostanzialmente le stesse domande. Il documento ha soltanto l’intestazione scritta a penna col nome di Stefano Cucchi e la data. Per il resto non è scritto altro (né sì, né no come risposta alle domande, ndr) e non è neppure sottoscritto, senza firma alcuna».

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