ROMA – La Giunta per le Autorizzazioni della Camera tornera' ad occuparsi del caso dell'ex braccio destro di Giulio Tremonti, Marco Milanese: il deputato Pdl accusato dai Pm di Napoli di corruzione e associazione a delinquere nell'ambito dell'inchiesta sulla P4. Ma si trattera' probabilmente solo di una riunione ''interlocutoria'' visto che non sono previste votazioni, ne' il parlamentare chiede, per ora, di essere ascoltato.
''Lo chiedero' – spiega ai cronisti che lo 'intercettano' in serata alla Camera – solo dopo che saranno arrivati i nuovi atti da Napoli. Voglio fornire anche la mia versione dei fatti. E quando i commissari saranno pronti io andro'''.
La maggioranza, intanto, sara' presente al gran completo perche' i componenti della Giunta entrati di recente a far parte del governo sono stati prontamente sostituiti. Al posto del neo ministro per le Politiche Europee Anna Maria Bernini e' subentrato Maurizio Bianconi, gia' componente della commissione Giustizia di Montecitorio, mentre il sottosegretario Elio Belcastro verra' sostituito, temporaneamente, da Silvano Moffa, gia' presidente della Commissione Lavoro della Camera e capogruppo di 'Popolo e territorio' (ex Responsabili). Su cosa accadra' nel centrodestra in caso di voto non c'e' pero' ancora nessuna certezza.
Nella Lega, infatti, si fa capire di voler attendere il voto della manovra al Senato prima di prendere una posizione ufficiale. Secondo quanto si apprende, i cosiddetti 'maroniani' sarebbero pronti a dire si' all'arresto, come avvenne con l'altro deputato Pdl Alfonso Papa. Ma, prima di scoprire le carte su un tema cosi' delicato che vede coinvolto il ministro dell'Economia, si preferirebbe attendere il superamento dello scoglio della manovra. Entro la settimana prossima, comunque, il Carroccio dovra' prendere posizione e non solo perche' la decisione sulla richiesta di arresto e' gia' calendarizzata in Aula per il 20 settembre, ma anche perche' per questo caso e' gia' stata fatta una proroga: il 28 luglio scorso si decise di rinviare i lavori della Giunta al 12 settembre. E anche se la convocazione e' stata anticipata di una settimana, non e' certo questa l'unica ''decisione di favore'' (si commenta nell'opposizione) che sarebbe stata presa nei confronti dell'ex sottosegretario.
Sempre a luglio si stabili' di chiedere ai magistrati di Benevento e Napoli alcuni atti che sono stati definiti, dallo stesso relatore Fabio Gava, ''utili ai difensori'' di Milanese. La strategia degli avvocati punterebbe infatti a sostenere l' inaffidabilita' del principale accusatore, Paolo Viscione. E la maggioranza prima della pausa estiva ha votato in modo che la Giunta abbia chiesto e ottenuto dai giudici di Benevento alcune carte riguardanti un vecchio procedimento penale avviato nel 2001 nei confronti dell'imprenditore-pentito. Per dimostrarne l'inattendibilita'.
I legali, commenta ancora Gava, avrebbero potuto chiederli direttamente al Tribunale, ma i tempi sarebbero stati piu' lunghi e i costi piu' alti (''si tratta di circa 8 mila pagine da fotocopiare…''). La Giunta resta cosi' in attesa da Napoli di alcune intercettazioni (febbraio 2010) per verificare la veridicita' o meno di alcune circostanze rivelate da Viscione. Milanese, infatti, ribadisce l'intenzione di denunciare per calunnia il suo accusatore.