Catia Polidori: un voto per il governo e per… il Cepu?

Pubblicato il 14 Dicembre 2010 - 14:47 OLTRE 6 MESI FA

Catia Polidori

La notte doveva portare consiglio. E la notte ha consigliato alla deputata (a questo punto “ex”) di Futuro e Libertà Catia Polidori di cambiare idea e di votare a favore della fiducia a Silvio Berlusconi.

Il suo voto, insieme a quello dell’altra colomba Maria Grazia Siliquini è risultato decisivo. Lo dice la matematica: se sommiamo ai 311 sì i due voti che mancano arriviamo a 313. Nel contempo se togliamo due voti ai 314 no, arriviamo a 312. Senza i ripensamenti delle Colombe, adesso, Berlusconi sarebbe già un ex premier.

Ma Catia Polidori detta miss Cepu perché parente (anche se la diretta interessata smentisce e parla solo di omonimia) del proprietario dell’istituto che vende ripetizioni e lezioni private a studenti in difficoltà, ha deciso diversamente. A sopresa o quasi. Di certo i finiani non l’hanno presa bene e il sospetto, qualcosa di più, dei deputati vicini al presidente della Camera è che l’impresa  c’entri qualcosa col ripensamento in extremis della Polidori.

Il più duro è Luca Barbareschi: “Persone come la Polidori è meglio perderle per strada. Ieri aveva confermato il no alla fiducia e poi stamattina ha detto che aveva problemi con il Cepu. Ma vi rendete conto che cosa sta succedendo? Siamo alla corruzione di Pubblico Ufficiale”.

A cosa alluda Barbareschi non è difficile da spiegare. Solo qualche mese fa, a luglio,  Berlusconi era andato proprio all’Ecampus (l’università telematica Cepu) a parlare di riforma Gelmini. Quel giorno, però, fece una delle sue barzellette su Rosy Bindi, (‘Mi accusano sempre di circondarmi di belle ragazze senza cervello – avrebbe detto il premier secondo quanto riferito da alcuni partecipanti alle agenzie di stampa -. Ecco invece qui belle ragazze che si sono laureate con il massimo dei voti e che non assomigliano certo a Rosy Bindi’) e l’attenzione dei media fu dirottata sulle polemiche conseguenti.

Ad agosto, in un’intervista all’Unità fu proprio mister Cepu a parlare di “affari” in dirittura d’arrivo con Berlusconi. E del resto, come scritto da Sergio Rizzo sul Corriere della Sera, e riportato da Blitzquotidiano più di una volta, l’amicizia tra il Cavaliere e il “signore delle ripetizioni”, non è certo un segreto di Stato.

Miss Cepu, votando come richiesto dal Fli, avrebbe creato più di qualche imbarazzo all’azienda. Da qui, forse, l’improvvisa e sorprendente (solo per chi non conosceva i rapporti tra Berlusconi e Polidori) retromarcia nel giorno del giudizio. Il governo è salvo. Il porta a porta della Cepu anche.