Catiuscia Marini, Assemblea Umbria respinge dimissioni. Zingaretti: “Errore politico, sono deluso”

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Catiuscia Marini, malore dopo voto Assemblea Umbria che respinge dimissioni (foto Ansa)

ROMA – L’Assemblea legislativa dell’Umbria ha respinto le dimissioni della presidente della Regione Catiuscia Marini del Pd, presentate in seguito all’indagine sui concorsi all’ospedale di Perugia. E dopo il voto, la presidente della Regione è stata colta da malore mentre tornava nella sua Todi.

La Marini è stata ricoverata nell’ospedale di Pantalla e la situazione è sotto controllo. Dopo vari accertamenti è stata dimessa ma, in base a quanto già stabilito dai medici, dovrà rimanere a riposo assoluto per almeno cinque giorni. Il malore che l’ha colpita è stato legato – sempre secondo quanto si detto dai medici – allo stress. 

Tornando al voto, l’Assemblea legislativa dell’Umbria ha respinto le sue dimission nella giornata di sabato 18 maggio approvando con 11 voti favorevoli e otto contrari sulla mozione della maggioranza che chiedeva a Marini a recedere dal suo atto. C’è stato anche quello della stessa Catiuscia Marini tra gli 11 voti con i quali l’Assemblea legislativa dell’Umbria ha approvato la mozione di maggioranza con la quale le è stato chiesto di ritirare le dimissioni. Il voto di Marini ha di fatto ha permesso di raggiungere la maggioranza assoluta necessaria a far passare l’atto.

Spetterà ora a Marini, che ha preso la parola in aula, decidere se confermare o meno le dimissioni. “Incassato l’attestato di stima della maggioranza che desiderava, ci aspettiamo che ora Marini confermi le dimissioni, come lei stessa aveva lasciato capire in contatti con i vertici nazionali del Pd, ieri”. Così fonti del Nazareno all’Ansa sul voto in Consiglio regionale dell’Umbria. Concetto ribadito anche oggi, domenica 19 maggio, da Nicola Zingaretti. Ospite da Lucia Annunziata a In mezz’Ora in Più, il segretario del Pd ha detto: “L’errore politico di Catiuscia Marini sta provocando un danno all’Umbria e anche alla politica”. 

Marini è indagata in un’inchiesta sui concorsi nella sanità. Catiuscia Marini deciderà ora “in tempi brevi e nel rispetto dell’articolo 64” dello Statuto della Regione Umbria se confermare o ritirare le dimissioni respinte dall’Assemblea legislativa. “Ho agito sempre – ha sottolineato Marini – con onesta, in buona fede e nel rispetto della legge. So che ho fatto errori politici e umani ma ho sempre rispettato la legge”.

“Non lascio macerie – ha detto in uno dei passaggi del suo lungo intervento – né in materia di bilancio né sul sistema sanitario”. “Non si sta in Paradiso a dispetto dei santi…”, ha detto prendendo la parola in Assemblea legislativa dopo il voto favorevole alla mozione della maggioranza che le chiedeva di ritirare le dimissioni. Che ora spetta a lei decidere se confermare o ritirare.

Per Marini “ci sta che questa sia una legislatura a chiusura anticipata”. La presidente ha rivendicato la sua autonomia. Ha poi sottolineato che se si dovesse attenere al codice etico del Pd “dovrei attendere mesi di legislatura”.

Catiuscia Marini, Zingaretti: “Voto Assemblea Umbra errore politico”

“Un grave errore politico”: così il segretario nazionale del Pd, Nicola Zingaretti, ha definito oggi quanto avvenuto ieri nella seduta del consiglio regionale dell’Umbria.

Zingaretti – che si è detto “deluso e arrabbiato” – lo ha affermato a “In 1/2 in più”, su Raitre – e lo ha successivamente ribadito nel corso di un suo tour elettorale proprio in Umbria. “Catiuscia – ha sostenuto il segretario del Pd – ha sbagliato ieri, ha commesso un grave errore politico. Sono un po’ deluso, oltre che arrabbiato. Io non ho chiesto a Catiuscia di dimettersi, le ho detto di valutare le scelte migliori, e lei si è dimessa. Il fatto che dopo un mese voti contro le sue dimissioni è un grave errore”.

E ancora: “Il Pd che voglio è un partito dove se qualcuno si vende le domande dei concorsi siamo noi a cacciarlo prima che se ne accorgano i pm”. Intanto però, sempre oggi, il capogruppo del Partito democratico nell’Assemblea legislativa umbra, Gianfranco Chiacchieroni, ha espresso “un giudizio particolarmente positivo” sull’esito del consiglio di ieri. “Andare ad uno scioglimento anticipato dell’Assemblea regionale solo qualche mese prima della sua scadenza naturale, prevista per la primavera prossima – ha sottolineato – lo riteniamo un atto non giustificato e accettabile solo da chi intende, come la Lega e i 5stelle, speculare come degli avvoltoi su una vicenda giudiziaria analoga a quelle che li coinvolgono in molte altre regioni d’Italia”.

Mentre proprio Il M5s, intervenendo nella vicenda umbra, sottolinea nel suo blog che “il Pd di Zingaretti è completamente allo sbando“. E sempre dopo il voto in consiglio, la Lega Umbria valuta il ricorso al Tar, in merito “al voto favorevole della presidente al ritiro delle sue stesse dimissioni”.

Marini resta quindi al momento in carica dopo essere stata coinvolta nell’inchiesta sui concorsi all’ospedale di Perugia che sarebbero stati pilotati da esponenti locali del Partito democratico e nella quale lei stessa è indagata. In base allo Statuto umbro, ha ora 15 giorni per decidere se ritirare o confermare le dimissioni.

Catiuscia Marini risponde a Zingaretti: “Completerò l’iter delle dimissioni”

“Pur a fronte della fiducia e della presenza di una maggioranza politica all’interno dell’Assemblea legislativa ed anche di attestazioni diffuse per una chiusura regolata e anticipata della legislatura, completerò la procedura prevista dallo Statuto regionale inerente le mie dimissioni”: lo afferma la presidente della Regione Umbria Catiuscia Marini in una nota diffusa in serata. “Ciò – spiega ancora Marini – non appena le mie condizioni di salute me lo permetteranno”.

La presidente della Regione Umbria manifesta poi “tutto il suo stupore per la gravità delle affermazioni pronunciate dal segretario Zingaretti, che non corrispondono al dibattito ed agli atti dell’assemblea legislativa dell’Umbria svoltasi nella giornata di ieri”.  Le affermazioni di Zingaretti, prosegue Marini, sono “inoltre dirette a negare la pressante ed esplicita richiesta ricevuta durante la giornata del 16 aprile scorso, volta a determinare, in modo anomalo ed extraistituzionale, la mie dimissioni da Presidente della Regione Umbria, carica istituzionale eletta direttamente dai cittadini”.

Fonte: Ansa, Agi

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