Cattolici, quasi uno su due si asterrebbe se si votasse ora

ROMA, 14 OTT – Se si votasse oggi l'astensione dei cattolici praticanti supererebbe il 48%. Lo rileva un sondaggio condotto da Ipsos per conto della Fondazione Acli per il Bene comune, che verra' completato nelle prossime settimane e i cui dati essenziali sono stati anticipati in vista dell'incontro che si svolgera' a Todi lunedi', promosso da diverse associazioni cattoliche, presente anche il presidente Cei card. Bagnasco.

Il livello dell'astensionismo cattolico – registra il sondaggio – e' aumentato rispetto alla precedente rilevazione del febbraio 2011 e ha raggiunto il 48,7% (+6,2%). ''Le prime anticipazioni del sondaggio – commenta Michele Rizzi, presidente della Fondazione Acli per il Bene comune – dicono con chiarezza che i cattolici non sono soddisfatti dall'attuale offerta politica. Chiedono, come ha detto di recente il cardinale Angelo Bagnasco, aria pulita. Serve qualcosa di nuovo: il ruolo dei cattolici sara' in tal senso fondamentale. La due giorni di Todi sara' in qualche modo il punto di partenza''.

Ma come devono impegnarsi i cattolici in politica? Secondo le prime anticipazioni del sondaggio, il 39% dei cattolici, impegnati nelle associazioni, nel volontariato e nei movimenti ecclesiali, ritiene che sia sbagliata un'organizzazione dei cattolici, il 32% pensa che sia necessario dar vita ad un movimento unitario di carattere sociale che faccia sentire la propria voce, il 26% sostiene la necessita' di una nuova forza politica che li rappresenti e il 3% non sa. Numeri che cambiano quando a essere intervistati sono i cattolici partecipanti settimanalmente alla messa: il 53% dice no a confondere politica e religione, il 26% e' a favore di un movimento unitario, il 6% sostiene l'idea di un nuovo partito, il 15% non sa.

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