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Cda Rai: più donne, ma non meno partiti. E il voto slitta ancora

di admin |4 Luglio 2012 1:40

LaPresse

ROMA – Consiglio d’amministrazione Rai: fuori i nomi… ma non ora. Ennesima fumata nera in Commissione di Vigilanza per il rinnovo del Cda Rai. Dopo una prima elezione sfumata a causa di un cavillo del Pdl – una scheda annullata per un errore sul nome di un candidato, Verri invece che Verro -, la seconda tornata è rimasta senza risultato per via di una scheda bianca che ha impedito di eleggere il settimo consigliere. Tutto viene quindi rinviato al 4 luglio alle 13.30.

Nel primo caso, se il voto fosse stato valido, sarebbero stati eletti, tutti con cinque voti ciascuno, Gherardo Colombo e Benedetta Tobagi (con i voti del Pd), Rodolfo De Laurentiis (con i voti dell’Udc e di altri centristi), Flavia Piccoli Nardelli (Idv, Api, Fli e il voto Pd di Giovanna Melandri), Luisa Todini, Guglielmo Rositanni e Antonio Verro (votati da Pdl e lega), mentre sarebbe rimasto escluso Antonio Pilati. Nel secondo caso, invece, risultavano eletti Tobagi, Todini, Colombo, De Laurentis, Verro e Rositani mentre, a causa della scheda bianca, sarebbero rimasti esclusi ex aequo Nardelli e Pilati (con quattro voti ciascuno).

Due nomi ne ha già fatti il presidente del Consiglio Mario Monti: la presidente Anna Maria Tarantola, che subentra in un ruolo spesso ritenuto ininfluente a Paolo Garimberti, e il consigliere in quota al ministero dell’Economia, Marco Pinto (che è anche di area Pdl). Ne mancano 7. A ognuno serviranno 5-6 voti, fra i 40 componenti della commissione di Vigilanza parlamentare sulla Rai. Che si compone di 18 membri del Pdl, 12 del Pd, 3 Lega Nord, 3 Udc, 2 Idv, 1 Api, 1 Fli. Commissione che poi dovrà approvare con almeno due terzi di “sì” (27 voti) la nomina della Tarantola a presidente Rai.

A dispetto delle polemiche della vigilia, solo poche scelte dei partiti terranno conto dei curriculum inviati. Il Pdl, che aveva fatto mancare il numero legale la scorsa settimana, punta ad ottenere quattro dei sette consiglieri. Per farlo ha bisogno dei voti della Lega, che dopo l’incoronazione di Roberto Maroni al congresso di Assago, dovrebbe garantire il suo appoggio. Si va verso la conferma di Antonio Verro, Antonio Pilati, ex commissario Agcom, ed Enzo Iacopino, presidente dell’Ordine dei Giornalisti. Se Iacopino, sostenuto dagli ex An, andrebbe in Cda al posto di Guglielmo Rositani, Luisa Todini, appoggiata da Berlusconi in persona, ha “sorpassato” le quotazioni di Enrico Pazzali, ad di Fiera Milano, grazie al sostegno dichiarato all’ultim’ora dalla Lega.

Il Pd vota i due nomi indicati dalle associazioni (Gherardo Colombo e Benedetta Tobagi), mentre l’Ud conferma Rodolfo De Laurentiis (forse con l’ausilio del Pd se nel Terzo Polo Flavia Perina non dovesse dare il suo voto).

L’Italia dei Valori ha dichiarato nel pomeriggio che voterà, contrariamente a quanto annunciato in precedenza. E voterà per una “delle donne che ha inviato il suo curriculum, che possa dare prestigio culturale e competenza”.

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