ROMA – “Adesso basta! Calderoli lasci il posto a chi è capace”, la ministra per l’Integrazione Cècile Kyenge ancora una volta non raccoglie gli insulti ma ci tiene a riportare la buona educazione al tavolo della politica. “Sono disponibile al confronto – dice in un’intervista al Corriere della Sera – ma che si basi sui contenuti e non sulle offese. È arrivato il momento di dire basta”. E al vicepresidente del Senato, Roberto Calderoli, che le ha dato dell’orango, manda a dire. “Accetto le scuse, ma se non è in grado di tradurre un disagio in un linguaggio anche duro ma corretto, bisogna forse dare il suo incarico a chi è capace di farlo”.
Tre mesi da ministra, tre mesi di minacce e insulti, in un crescendo inquietante: “Quotidianamente, con ogni mezzo. Lettere, email, telefonate. Le più terribili sono online, anche minacce di morte. Non c’è ancora una legge – dice, – e invece servirebbe. L’istigazione al razzismo sta diventando man mano istigazione alla violenza. Vale per tutti, penso agli attacchi che riceve la comunità ebraica. Dobbiamo lavorarci”.
Kyenge ha sottolineato poi come le donne siano più spesso di altri vittime di attacchi: ”E’ capitato al presidente della Camera Laura Boldrini, a Mara Carfagna e alla sottoscritta”, spiega.
Il secondo obiettivo, aggiunge al Corriere della Sera, è ”la diversità. La pelle nera come la mia attira maggiormente l’attenzione. Penso a Mario Balotelli. Ma vale per tutte le diversità. Ho visto una reazione fortissima contro i cinesi nella zona di Prato, per esempio. Qualcuno fa fatica ad accettare che il Paese è cambiato. E penso che, proprio per questo, avrebbe bisogno di altri messaggi, di un altro tipo di comunicazione”.
I commenti sono chiusi.