ROMA – Il silenzio di Roberto Maroni sugli attacchi della Lega Nord non è andato giù al ministro per l’Integrazione Cecile Kyenge. Il ministro non andrà alla festa della Lega Nord a Cervia, ma rimane aperta al dialogo al confronto. Luca Zaia, governatore del Veneto, spiega in un’intervista a Repubblica che la Kyenge “sbaglia a non andare” e rilancia: “Verrò io ad una festa del Pd per parlare di integrazione”.
La sera del 1° agosto Cecile Kyenge dichiara in una nota:
“Nei giorni scorsi la ministra aveva chiesto al segretario nazionale della Lega Nord, Roberto Maroni, un suo intervento, chiaro e pubblico, per stigmatizzare i molti, troppi attacchi rivolti contro di lei da esponenti di quel partito; non essendo pervenuto il suddetto intervento, la stessa ha deciso di declinare l’invito. Da parte sua, la ministra conferma che rimane aperta la sua disponibilità al dialogo e al confronto, ammesso però che si creino le adeguate condizioni”
Corrado Zunino su Repubblica riporta le reazioni dei leghisti, in primis Gianluca Pini, vicecapogruppo della Lega Nord alla Camera:
“Siamo molto delusi per questa decisione soprattutto perché viene meno da parte sua, e a sole 48 ore dell’impegno preso, la disponibilità a un confronto civile e franco sui temi dell’immigrazione”.
Luca Zaia si dice dispiaciuto, ma se la Kyenge non andrà alla festa della Lega allora lui si offre di andare ad una festa del PD:
“Mi spiace molto, secondo me Kyenge sbaglia. A questo punto sono pronto ad andare io a una festa del suo partito per parlare di integrazione”.
Zaia ha dichiarato di non condividere l’opinione di Umberto Bossi, secondo cui è stato un errore invitare il ministro per l’Integrazione:
“Io con Kyenge ci parlo volentieri. Come insegnano i gesuiti, piuttosto che rassicurare i fedeli è meglio evangelizzare gli infedeli. La Lega deve puntare ad ampliare il consenso, non alla riserva indiana”.
Il razzismo, assicura il governatore leghista,
”non è nel nostro Dna. E dico di più: agli stupidi e a chi fa il purista ricordo che noi abbiamo sempre dialogato con tutti. La Lega ha portato sul palco esponenti di ogni colore politico, e noi siamo sempre andati ospiti di qua e di là. Tra fine anni Ottanta e inizio Novanta eravamo visti come dei tontoloni un po’ sfigati. Se siamo cresciuti è proprio perché abbiamo saputo dialogare con tutti”.
Intanto i malumori nella Lega nord non mancano, con Fabio Ranieri, segretario in Emilia Romagna, che chiede di smettere
“«di dare visibilità a un ministro che ha basato tutta la sua azione nello scontro con la Lega Nord» e ha ricordato come la sorella Dora Kyenge abbia ottenuto una casa comunale a Pesaro (assegnata a lei, ma occupata abusivamente da due nordafricani) grazie all’intervento della Lega. Di più, Dora Kyenge ha rischiato di essere candidata con il Carroccio alle comunali di Pesaro del 2009”.