Cesare Lanza: Berlusconi non è finito, ma è diventato un politico triste

Cesare Lanza: Berlusconi non è finito, ma è diventato un politico triste
Berlusconi nello studio di Bruno Vespa, a Porta a Porta

Ricordate o immaginate il piacere di Massimo D’Alema quando disse: “Berlusconi? Voglio vederlo sul lastrico, a chiedere l’elemosina”?

Così non è stato, però quell’attimo di piacere, D’Alema se lo concesse, se lo gustò e lo fece gustare. Irrinunciabile. Purtroppo per lui e per fortuna di Berlusconi, non è andata a finire così e così non finirà.

Berlusconi, a sua volta, ha continuato a gustare il piacere, anch’esso irrinunciabile, di mantenersi al centro della vita italiana, anche nei momenti più drammatici, anche oggi, condannato ai servizi sociali per scontare una pena pesante.

Ma cosa sarà di Silvio Berlusconi? Tutti i giornali si sono buttati a commentare i risultati delle sue prime uscite televisive. Risultati scadenti, sia a “Porta a Porta”, da Bruno Vespa, sia nel programma di Barbara D’Urso e altri. Consiglierei cautela, nei giudizi. Senza far parte dell’esercito (in fuga disordinata, ma non in estinzione) di Berlusconi, sommessamente ricordo ai tanti professoroni e impapocchiatori della politica che fui tra i primi, da questo sperduto angolino del web, a pronosticare alla vigilia delle ultime elezioni che il cosiddetto caimano avrebbe resuscitato il suo partito.

Mi era bastato vederlo in video la prima volta, ben prima della memorabile performance da Santoro, quando improvvisò l’indimenticabile gag di spolverare la poltrona dove si era seduto il mio amico Marco Travaglio.

Oggi, anche a me basta la visione di queste prime uscite televisive per avere la tentazione di considerare defunto, in politica, il protagonista degli ultimi venti anni in Italia.

Resisto e aggiungo: Caro Berlusconi, capisco l’età, capisco il dolore per il tradimento di tanti amici falsi e di qualcuno che a tutti sembrava vero, capisco i problemi con Veronica Lario, con la numerosa figliolanza (senza ironia, anch’io ne ho cinque), non conosco eventuali problemi con Francesca Pascale, ma non sicuramente con Dudù, essendo i cani assai più fedeli e amorosi di qualsiasi maschio e femmina… capisco tutto!

Però, caro Silvio, mi consenta, non dimentichi di essere un uomo di spettacolo. Queste prime uscite ci mostrano un uomo piagato dalla palude politica, non più l’anti politico, sono esternazioni che invogliano, malinconicamente, a riflettere sulle alternanze prive di senso della vita, successi e viali del tramonto, onnipotenza e amarezze devastanti… ricordi che è un uomo di spettacolo, accidenti! Il suo popolo non vuole essere malinconico, non vuole partecipare rispettosamente alle esequie.

Vuole riscatto, non oso dire resurrezione dopo qualche giorno pasquale da poco trascorso, vuole sorprese, vuole divertimento. Inventi qualcosa, ricordi i gloriosi tempi in cui quasi tutti i programmi di Canale 5 li inventava lei. Non auspico la sua rimonta, la mia non è una dichiarazione di voto. E’ un modesto, sincero consiglio. Se vuol rimontare i disastrosi sondaggi di questi giorni, deve trovare nella memoria e nella fantasia le idee per scuotere i milioni di italiani, a mio parere, ripeto, in rotta ma non in estinzione, che credono ancora in lei.

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