Cgil, Susanna Camusso: “Sciopero generale il 6 maggio contro il degrado del Paese”

Pubblicato il 16 Aprile 2011 - 20:50 OLTRE 6 MESI FA

Susanna Camusso (foto LaPresse)

ROMA – Uno sciopero generale per dare un messaggio di ”responsabilita”’ verso un Paese in ”declino”. E’ questo l’obiettivo della mobilitazione di venerdi’ 6 maggio nelle parole del segretario generale della Cgil Susanna Camusso, che oggi dal palco dell’assemblea nazionale dei delegati del sindacato di Corso d’Italia, chiamata a preparare la protesta, ha ribadito le ragioni di una decisione presa per cercare di arrestare un degrado che procede con ”una celerita’ che mette in discussione il futuro ma anche il presente di tutti noi”. Per rilanciare la crescita Camusso ha dettato una ricetta centrata su tre temi: fisco, lavoro e contratti.

Occorre reagire per il leader della Cgil che rilancia l’allarme sullo stato di salute della nazione. Per Camusso l’esecutivo, ”come dimostrano il Def e il Pnr, e’ un governo che non si assume la responsabilita’ di provare a costruire la crescita di questo Paese, cosi’ tiene il Paese depresso, in declino, e scarica sui lavoratori i costi. E lo fa per difendere i patrimoni di pochi”. Le proposte del sindacato per affrontare la crisi riguardano prima di tutto il fisco: ”E’ questa la riforma da cui partire.

Una seria politica fiscale che prelevi le risorse dove ci sono, quelle accumulate nei patrimoni e nelle transazioni finanziarie, dando maggiore fiato, invece, al lavoro e alle pensioni”. Si tratta per il segretario generale, infatti, di Paese diviso tra ”furbi e quelli che pagano il conto per tutti”. L’occupazione e’ l’altra grande questione, per il sindacato serve ”una politica che costruisca lavoro e difenda quello che c’e’. Mentre, ha continuato, non c’e’ bisogno, anzi ”non lasceremo passare”, uno Statuto del lavoro e uno Statuto dei lavori. Quanto alla contrattazione, Camusso ha sottolineato come ”la scelta degli accordi separati non abbia portato a nessun beneficio”. La Cgil si oppone, quindi alla pratica che ”lascia scegliere al governo o alle aziende se un sindacato c’e’ o non c’e’ se un accordo si fa o non si fa”.

Il leader di Corso d’Italia parlando davanti agli oltre 2.000 delegati della Cgil provenienti da tutta Italia ha rassicurato sulla riuscita dello sciopero: ”Il 6 maggio sara’ un grande giorno per il paese perche’ e’ sempre cosi’ quando il lavoro prende la scena”. E ha avvertito che all’accusa di mobilitazione politica, la Cgil rispondera’ invitando a ”ripensare cosa significa politica”. Camusso il giorno dello sciopero’ sara’ a Napoli, visto che, ha evidenziato, e’ il Mezzogiorno ”a pagare il prezzo il piu’ alto della crisi”..