Chi è Marcello De Vito? Illustre sconosciuto, probabile sindaco M5s di Roma

ROMA – Chi è Marcello De Vito? Chi è il candidato sindaco di Roma del Movimento 5 Stelle? Un avvocato di 38 anni “romano de’ Roma”, che si definisce ”esperto nel settore degli appalti pubblici”. Sfiderà Gianni Alemanno e un nome non ancora definito del centrosinistra alle elezioni comunali del 26 e 27 maggio 2013.

Non ci sono dati ufficiali sui partecipanti alle primarie (voto online avvenuto il 13 e 14 marzo), le prime cifre venute fuori oscillavano fra i 5.000 e i 1.300. Prendiamo come riferimento quello che ci comunica De Vito, che dice di aver vinto con “circa 533 voti”. In fase di presentazione, il Movimento 5 Stelle ha dichiarato che:

«Avevano diritto al voto 2.383 persone iscritte al M5S con documenti digitalizzati, per la scelta del sindaco sono state espresse 3.039 preferenze, per quella dei consiglieri 3.222 (erano possibili 3 preferenze per il sindaco e 3 per i consiglieri)».

Con “circa 533 voti”, De Vito è arrivato primo su 12, e netto sarebbe il distacco rispetto al primo degli 11 rivali, Daniele Frongia, esperto di statistica quarantenne, e Leonardo Ugolini.

“Circa 533 voti”, sono bastati a De Vito per vincere primarie dei 5 stelle e per diventare il probabile futuro sindaco di Roma: gli ultimi sondaggi accreditano un 33% al centrosinistra, un 30% al centrodestra e un 29% al partito di Beppe Grillo. Un terzo, un terzo e un terzo: siamo lontani anni luce da quel 50% dei voti più uno che permetterebbe a uno dei candidati di evitare il ballottaggio. Quindi si andrà al secondo turno. E cosa succederà? Gli elettori di centrosinistra, se il ballottaggio sarà fra Alemanno e De Vito, sceglieranno di non votare o di dare il proprio consenso al candidato grillino. La stessa cosa faranno gli elettori di centrodestra. De Vito prenderà voti sia da una parte che dall’altra.

Allora conosciamolo. De Vito ha una compagna e una figlia di 6 anni, Vittoria: è iscritto a M5S da meno di un anno, ma sembra sia molto stimato da Beppe Grillo. Come ricorda sempre, a spingerlo ad avvicinarsi al movimento fu il discorso del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano per la Festa della Liberazione, il 25 aprile 2012. ”Diceva che in Italia non si può prescindere dai partiti e che bisognava dividere la politica dall’antipolitica – racconta De Vito -. Concetto assolutamente condivisibile, soltanto che non ha detto che l’antipolitica è quella che ci ha governato fino a oggi”. Una frase, quella del capo dello Stato, da lui definita ”grave e anticostituzionale”: qualche giorno dopo iniziò a frequentare le riunioni del movimento.

Attivista del IV Municipio di Roma, nella zona di Conca d’Oro, De Vito ha svolto un ruolo di primo piano nella presentazione in Corte d’Appello della lista M5S per le elezioni regionali del febbraio scorso. È stato poi delegato di lista e rivendica di aver vinto il ricorso per l’assegnazione di migliaia di schede con la preferenza a “Beppe Grillo”. La candidatura ”era un mio pallino”, ammette nel video di presentazione online, ”da avvocato esperto nel settore degli appalti pubblici da 10 anni penso di essere utile soprattutto in questa istituzione”.

De Vito ha promesso di farsi portavoce degli attivisti – secondo il mantra dei 5 Stelle – e di lavorare all’insegna della trasparenza. Il programma sarà elaborato in modo partecipato, ma intanto il trentottenne avvocato ha elencato le sue priorità: far tornare pubblici i servizi locali, rifiuti zero e stop allo sfruttamento del suolo. E poi metropolitane leggere ed estensione delle zone pedonali e delle piste ciclabili. ”Il Comune è in uno stato pre-fallimentare – ha detto al “Presentation Day” del 13 marzo -, con 13 miliardi di debiti, di cui 7,5 per i derivati. Bisogna aprire un contenzioso su questi contratti: a Milano facendo così hanno recuperato 700 milioni”.

Queste le sue prime dichiarazioni da candidato: “Beppe Grillo l’ho incontrato una volta sola, per 5 minuti, l’11 gennaio scorso quando mi ha firmato la delega per le liste regionali. Volevo rifare la foto con lui perché era venuta mossa, ma era già andato via… Non è vero che ieri mi ha chiamato il suo staff per comunicarmi che avevo vinto le primarie online. È stato il responsabile del gruppo romano comunicazione. Spero che Grillo possa aiutarci in campagna elettorale, è un trascinatore, si è visto cosa è successo a piazza San Giovanni (per la chiusura dello Tsunami Tour, ndr)”.

Primarie blindate. Sulle proteste di una fetta di militanti per il limite di iscrizione al 30 settembre dei partecipanti alle primarie web, De Vito ha detto: “Ci sarebbe piaciuto molto estenderle, ma lo staff di Grillo ci ha detto che non si poteva per problemi tecnici. Comunque ha votato un discreto numero di persone”. Inizialmente si era parlato di far votare gli iscritti romani al blog di Grillo certificati al 31 dicembre scorso, ma il timore di infiltrati o militanti troppo recenti ha portato a scegliere il 30 settembre come data limite.

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