Il “Territorio” assedia la Manovra. Dal Castello del governo si apre uno “spiraglio”

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Conferenza Stato-Regioni

Il “Territorio” assedia la Manovra. E il ministro abbassa il ponte levatoio del Castello del governo. Un ambasciatore reca la lieta novella agli assedianti. Si chiama Sergio Chiamparino, è il sindaco pd di Torino, ma oggi è tutti i sindaci di tutta Italia. Si affaccia sul portone della Gran Notizia e annuncia:” Giulio Tremonti si è detto disponibile a rivedere le modalità del Patto di stabilità”. Tradotto, Tremonti non vuole meno soldi, non rinuncia certo ai tagli di spesa degli Enti e Governo locali, ma è disposto a correre il rischio di non avere la garanzia piena di questi tagli, forse lascia a Regioni, Comuni, Province e Comunità Montane il diritto di promettere oggi che i tagli li faranno. Il come taglieranno potrebbero in parte deciderlo loro, potrebbe essere allentata la morsa dei “tagli lineari”, cioè una percentuale secca e obbligatoria e comune per tutti di minor spesa. Il “Territorio” prometterà che taglia, Tremonti farà un po’ a fidarsi.

Non è proprio la Gran Notizia, la diminuzione dei tagli, però, dice Chiamparino, è “uno spiraglio”. ”L’esito non e’ scontato, ma i primi approcci con i tecnici ci fanno pensare che qualche spiraglio c’è”. E quindi gran processione e consulto e trattativa fissata per tutto il pomeriggio a “Castello Tremonti”. Dopo I Comuni, andranno le Regioni e le Province e le Comunità. Il rischio? Che Tremonti dica a tutti: al posto dei tagli lineari, fate, se volete, i tagli volontari. Cioè ognuno come crede e come può. Il rischio è quello che Enti e Governi locali, liberi di scegliere, decidano di finanziare le loro spese con nuove tasse locali. Oppure che continuino a far deficit nonostante la promessa. L’opportunità è quella di una responsabilizzazione politico-amministrativa del “Territorio”, insomma l’opportunità è quella di una gestione di bilancio che tenga finalmente conto dei soldi che ci sono e non di quelli a debito. In questo caso il “Territorio” dovrebbe spiegare ai cittadini-elettori che si taglia con giudizio e misura ma che non si paga più a piè di lista tutto quello che si pagava prima. Difficile che queste parole escono dalla bocca del “Territorio” e che il “Territorio” abbia orecchie per sentire questa musica.

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