Ciro Attanasio, candidato pro-De Luca imita boss di Gomorra nel suo spot elettorale Ciro Attanasio, candidato pro-De Luca imita boss di Gomorra nel suo spot elettorale

Ciro Attanasio, il candidato pro-De Luca imita il boss di Gomorra nel suo spot elettorale

Ciro Attanasio, candidato alle Regionali in Campania, imita il boss di Gomorra Pietro Savastano nello spot elettorale.

E’ polemica in Campania, per lo spot elettorale di Ciro Attanasio, operatore socio-sanitario ed ex consigliere comunale di Fratelli d’Italia, ora candidato alle Regionali nella lista + Campania in Europa, che fa parte della coalizione del presidente uscente e ricandidato Vincenzo De Luca. 

Attanasio appare in primo piano, in bianco e nero, e pronuncia la fatidica frase: “C’amma ripiglia’ tutto chell’ che è o’ nuostr” (dobbiamo riprenderci tutto ciò che è nostro, ndr), rievocando una delle più celebri battute di Don Pietro Savastano in Gomorra.

Con lo stesso tono dei boss nella serie Sky, Attanasio spiega nel medesimo spot che si tratta di riprendersi “sanità, rifiuti, industria, turismo, lavoro. Ma soprattutto dignità e rispetto”.

Il video ha generato alcune polemiche, mentre lo stesso candidato nel post che accompagna il video spiega: “Non ci sto a vedere la mia terra derisa dai Leghisti, non dimentico la frase “Vesuvio Lavali col Fuoco”. Mi batterò per la dignità ed il rispetto, in una terra dove mancano da troppo tempo”.

E tra parentesi specifica: “(Ogni riferimento a Gomorra è puramente casuale)”.

Le polemiche e la risposta di Falasca

Inevitabili le polemiche per aver scelto di interpretare la prepotenza, la violenza, l’arroganza e il potere di un boss, seppure immaginario. 

Ma in difesa del suo candidato è intervenuto il vicesegretario nazionale di Più Europa, Piercamillo Falasca.

‘’In questi giorni, qualcuno ha criticato la comunicazione personale di un nostro candidato, che ha usato provocatoriamente una battuta di Gomorra”, sostiene Falasca.

“Le provocazioni riescono o non riescono, ma tali restano. Gomorra è solo un film. Anziché scandalizzarci per le battute, dovremmo invece riflettere su cosa fare concretamente per battere la criminalità organizzata: ad esempio, legalizzare le droghe leggere, che sono un vero e proprio bancomat per le mafie”.

“Le liste di Più Campania in Europa – conclude – sono composte da professionisti, amministratori locali, lavoratori e attivisti di partito, tutti espressione della migliore società campana, quella che vogliamo portare nelle istituzioni. Non tutti possono dire lo stesso”. (Fonte: Ansa).

 

 

 

 

 

 

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