Salvini al citofono, la Tunisia non ci sta: “Deplorevole provocazione”

Citofonata di Salvini, la Tunisia non ci sta: "Deplorevole provocazione"
Matteo Salvini al citofono a Bologna

ROMA  –  La Tunisia risponde al Matteo Salvini, che al Pilastro, quartiere periferico di Bologna, ha citofonato alla casa di una famiglia tunisina domandando se fossero spacciatori. “Una deplorevole provocazione, fatta in maniera illecita – denuncia l’ambasciatore tunisino Moez Sinaoui al presidente del Senato Elisabetta Casellati -, senza rispetto per il domicilio privato di una famiglia tunisina, divulgata in maniera ostentata all’opinione pubblica”.

Il blitz a Bologna del capo della Lega, che ha suonato al citofono di un presunto spacciatore di droga tunisino a favore di tv, spinge anche il vicepresidente del Parlamento di Tunisi, Osama Sghaier, a intervenire per definire Salvini “un razzista”. “La lotta agli spacciatori dovrebbe unire e non dividere”, replica l’ex ministro, secondo il quale “il problema non sono i tunisini, i nigeriani, ma i delinquenti. In galera ci sono 200 tunisini che sono delinquenti, poi ci sono tantissimi tunisini che lavorano onestamente”.

“Ho risposto a una madre coraggiosa che si batte con una motivazione in più, ha perso un figlio di overdose – dice il senatore leghista -: qualcuno fa polemica su di lei, ma noi siamo andati a disturbare la piazza dello spaccio”. L’ambasciatore tunisino si dice però “costernato”, parla di “increscioso episodio”.

Per il vicepresidente del Parlamento di Tunisi, Salvini “mina i rapporti tra Italia e Tunisia” e “non è la prima volta che prende atteggiamenti vergognosi nei confronti della popolazione tunisina”. A qualcuno torna in mente la dura reazione nel mondo musulmano per la maglietta con vignetta anti-islamica di Roberto Calderoli, senatore leghista, nel 2006.

Critiche a Salvini anche dai partiti mentre la Cei, con il presidente Gualtiero Bassetti in visita al Senato, si limita a ribadire “i principi di fondo, umani e cristiani, che valgono per tutti. E poi ognuno li applica”. Per Marco Minniti del Pd, anch’egli ex ministro dell’Interno, la citofonata “ricorda i totalitarismi, con le soffiate dei vicini”. A Nicola Morra del M55 fa pensare “allo squadrismo”. Comprensivo invece Silvio Berlusconi: “Salvini ha uno stile provocatorio”.

Intanto, mentre il diciassettenne presunto spacciatore si tutela legalmente, la donna che ha imbeccato Salvini trova la sua auto danneggiata. E il senatore promette di tornare al Pilastro. (Fonte: Ansa)

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