Burlando al Corriere: “Doria non è stato scelto da Vendola”

Claudio Burlando (LaPresse)

GENOVA – Per il presidente della Regione Liguria, Claudio Burlando, Marco Doria “è la scelta vincente del centrosinistra” alle prossime amministrative a Genova. E Doria è stato votato dal Pd: “Non dimentichiamo che a fare il suo nome sono stati intellettuali della nostra area. L’appoggio di Vendola è venuto solo dopo”. Il governatore ligure, che in Regione guida una coalizione che va dall’Udc a Sel, non ha dubbi: “La nostra gente è molto saggia e sa scegliere. Ha ritenuto Doria il più credibile, il più forte e il più attrezzato. E’ lui il candidato del centrosinistra. Ora, come ha detto anche Bersani, bisogna fare la campagna elettorale per vincere”.

Il presidente, commentando i risultati delle primarie, ha detto:  “Le primarie restano importanti perché consentono alla gente di scegliere il candidato migliore. Non capisco chi cataloga Doria come antipolitica. Non viene da un altro pianeta, anzi. Anche oggi ha ricordato in un’ intervista che in casa sua quando era bambino si parlava della politica come una delle cose più nobili”.

Non comprende i melodrammi Burlando che non manca di bacchettare il sindaco uscente Marta Vincenzi: “Marta dovrebbe ricordarsi che cinque anni fa la scelta del partito non era lei. Se non ci fossero state le primarie non sarebbe diventata sindaco e oggi che le ha vinte un altro dovrebbe accettarlo”. E aggiunge: “Il nostro popolo ha votato quello che ha ritenuto il candidato migliore. La dirigenza non è riuscita a trovare un terzo nome che superasse la contrapposizione negativa fra Marta e Roberta e per noi ha scelto l’elettorato”.

Alla domanda se l’effetto Monti c’entri qualcosa col successo di Doria, risponde: “Non credo. Pisapia e De Magistris hanno vinto le primarie prima del governo Monti”. Ma, incalza il Corriere, c’è un’area cattolica, come l’ex popolare Beppe Fioroni, che mette in discussione il sostegno a Doria. “Dipingere Doria come un pericoloso estremista è una sciocchezza – chiosa Burlando –  È un professore universitario, proviene da un’antica famiglia che ospitava a cena lo storico Braudel. Era consigliere comunale negli anni Novanta, poi per vent’anni non ha fatto politica. Ma non li ha certo passati a bruciare cassonetti, insegnava Economia. A parte un drappello di integralisti, i cattolici si possono benissimo riconoscere in una persona come lui, un uomo etico. Uno che non fa politica per arricchirsi. Lo si vede persino da come va vestito. Uno che sostiene il valore della solidarietà».

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