Claudio Scajola: Chiara Rizzo con la scorta in Francia: “Mia moglie non lo sa”

Claudio Scajola: Chiara Rizzo con la scorta in Francia: "Mia moglie non lo sa"
Chiara Rizzo quando fu scelta fra le dieci donne più belle di Montecarlo

ROMA – Claudio Scajola, l’ex ministro dell’Interno arrestato per avere cercato di aiutare un latitante e accusato di rapporto on la ‘ndrangheta calabrese, che rapporti aveva con Chiara Rizzo, la moglie del latitante, l’ex deputato di Forza Italia e armatore siciliano Amedeo Matacena?

Che ci fosse un rapporto intenso fra Claudio Scajola e Chiara Rizzo, a sua volta colpita da mandato di cattura, appare certo. Dove arrivasse l’intensità di quel rapporto emergerà dagli sviluppi dell’inchiesta, anche se tutto fa pensare a un amore non corrisposto, che aggiunge una nota di tenerezza al ritratto di politico duro e senza cuore che ci si è fatti di Scajola.
Intanto Chiara Rizzo si preoccupa di smentire la relazione con Scajola e anche un’altra storia che le malelingue di Montecarlo le hanno attribuito:
 
“Io amante di Scajola? Solo cattiverie, per infangare mio marito e me. Tornerò in Italia il più presto possibile. Chiarirò tutto”
Il Secolo XIX di Genova commenta:
“Chiara Rizzo smentisce le voci di una sua relazione con l’ex ministro Claudio Scajola, ma anche le indiscrezioni sul fatto che sia lei la nuova compagna di Francesco Bellavista Caltagirone, il costruttore finito nei guai proprio per la vicenda del porto di Imperia. Sono stati visti assieme a Montecarlo, ma lei le considera «Cattiverie, lo so che qualcuno le stava già mettendo in circolazione. Cattiverie, ripeto, per infangare mio marito e anche la sottoscritta»”.
Claudio Scajola era “Soggiogato” da Chiara Rizzo, scrive il gip Olga Terzi, che ha ordinato gli arresti, a quanto riferisce Sara Menafra sul Messaggero. Ma non sembra che le cose siano andate oltre: forse un trasporto intenso da parte di Scajola ma non corrisposto, quanto basta per mettersi nei guai, accompagnarla con la sua auto a una riunione in Brianza e aspettare da solo per ore che ritorni e poi ancora accompagnarla in Francia. C’è anche quanto basta anche per ingelosire la moglie di Scajola, come appare chiaramente dai brani di intercettazioni che sono stati diffusi.
Giuseppe Lombardi, il pm dell’inchiesta, intervistato da Giacomo Amadori su Libero, sembra su questa linea:
Sinceramente non penso che sia così [che ci sia cioè una relazione fisica tra Scajola e la Rizzo]. C’è indubbiamente un legame molto confidenziale, questo sì, ma non credo si vada oltre. Certo le perquisizioni che abbiamo effettuato, comprese quelle informatiche, potranno dare risposte definitive anche su questo fronte”.
Che la moglie di Claudio Scajola, Maria Teresa Verda, fosse autorizzata a essere gelosa non ci sono solo l’età, 43 anni, e la bellezza di Chiara Rizzo, che nel 2010 fu selezionata nel libro Women of Monaco tra le dieci più belle donne del Principato di Monaco dove è residente. Ora quel mondo dorato sta per trasformarsi, almeno per qualche ora o giorno, nella cella di un carcere. Ma fino a ieri, stando al racconto di Alessandro Fulloni sul Corriere della Sera, era davvero una vita per pochissimi.
Ci sono anche dei passaggi delle intercettazioni che non lasciano dubbi sulla irrequietezza di Chiara Rizzo, sulla “dipendenza” di Scajola e anche sulla preoccupazione dello stesso Scajola che la moglie venisse a sapere di certi suoi spostamenti con la Rizzo.
Stralci molto ampi delle intercettazioni sono riportati dal Fatto. In un passaggio, che il riferimento alla crisi coniugale fra Chiara Rizzo e Matacena:
“Gli ho detto all’avvocato: che cazzo mi dici, hanno aperto un’indagine per me? (…) Ma se io non ho fatto niente nella vita mia, che c’entro io? (…) Io sono stata stupida a non chiedere subito il divorzio, la separazione, però io che ne sapevo? Pensavo che le cose si aggiustavano”.
C’è una telefonata in cui Matacena le dice “Ti amo, ti amo, ti amo tanto” e lei lo liquida con un veloce: “Anch’io, ciao ciao”.
C’è poi il giorno in cui, come riferisce il Fatto, Claudio Scajola organizza per Chiara Rizzo
“un incontro a Montecarlo con un professionista svizzero, per aiutarla a girare dei fondi. Ma l’incontro non solo va male, va peggio. Lo svizzero ammicca, ci prova e Scajola, che l’ha mandata tra le fauci del lupo, esplode: “Pappa e ciccia non si fa!”:
Rizzo: Ora mi ha accompagnato che io mi dovevo comprare gli asso… cioè, mi voleva accompagnare qua dentro, poi io ho evitato. Che una volta eravamo qua dentro, gli ho detto, scusa ma sai, devo fare delle cosine. Gli ho detto, scusami ma io sai devo fare …
 Scajola: Ma pappa e ciccia non si fa, pappa e ciccia non si fa.
Rizzo: Ecco! Gli ho detto, scusa ma io ho delle cosine da fare, gli ho detto, devo comprare delle cremine …
Scajola: Pappa e ciccia non si fa!
Rizzo: E lui mi ha detto, non vorrei, sai che mi ha detto? “Non vorrei che tu fraintendessi!”. Guarda che è stato furbo. E lì, “ma sai, ho pensato a te, certo una donna quando va a letto da sola, ma nel senso buono, con tutti i suoi pensieri, le cose… sappi, eh, non vorrei che fraintendessi, perché sei una amica di Claudio, che qualsiasi cosa hai bisogno chiamami”. Gli ho detto io: certo, ti ringrazio.

Altra telefonata:

Rizzo: Non ho niente da decidere , voglio dire, cioè, non capisco qual è il motivo, perché mi dici queste cose, boh! Decidere, non ho capito cosa devo dec… che cosa posso decidere?

Scajola: No, tu… mi pare che tu abbia già deciso, non è che devi decidere, no?

Rizzo: E che cosa devo decidere?

Scajola: Tu hai già deciso, tu hai già deciso… ma tu hai già deciso quello che stai facendo, ci siamo parlati a lungo dicendo, “hai delle opzioni da scegliere, sceglietele bene!”, io ho provato a costruire una opzione che ti desse assoluta libertà… ma, devo sapere se è una opzione che ti interessa o non ti interessa, tutto qua, per essere più chiari, insomma.

Rizzo: Cosa è cambiato, da quando ci siamo parlati, io questo non capisco!

Scajola: Che è da tempo che facciamo infingimenti e che non ci diciamo le cose. Voglio, da amico, eh, da amico, non altro, solo da amico (…)

Rizzo: Cioè, ma dimmi, tu che le cose le sai benissimo, quale scelta posso fare?

Scajola: Siamo al telefono, siamo al telefono.

Rizzo: E allora, non ti preoccupare , guarda, stai sereno, tu, le tue… stai sereno, tutto quello che fai, che dici, questa bontà, questa cosa, perché una vuole bene, perché vuole fare, perché dire, non è possibile perché ogni volta la butti sempre come una cosa… allora, lasciamo perdere… (…)

Scajola: Tu hai già fatto una scelta, figliola mia…

Rizzo: E qual è questa scelta?

Scajola: Dobbiamo rendere conciliabile questa scelta con le altre cose, tutto qua! L’hai già fatto no, non è che devono essere… fare degli intrugli.

Rizzo: Che c’entra la mia scelta…

Scajola: Ma basta! Senti, figliola, basta balle e sotterfugi, su… uno dice le cose com’è, ognuno ha il coraggio delle sue posizioni nella vita, no?

Rizzo: Ma va’! Chiara Rizzo riattacca e tronca la conversazione.

Poi c’è la complicata organizzazione di uno spostamento  con scorta oltre il confine con la Francia, a Nizza. La segretaria dice a Claudio Scajola che la scorta deve essere autorizzata dal Ministero

Scajola: “E che lo comunichi pure, che me ne frega… tanto, non lo sa mia moglie, basta che lo tengano riservato, facciano quello che devono fare però mi lasciano là allo svincolo!”.

 

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