Scajola non è indagato, ora potrebbe anche vendersi la casa al Colosseo

Claudio Scajola

L’ex ministro per lo Sviluppo Economico Claudio Sacajola non è indagato e così se decidesse di vendere la sua casa romana con vista sul Colosseo, potrebbe farlo senza problemi. Il Fatto Quotidiano spiega che l’immobile, pagato con i soldi di Zampolini e Anemone “ad insaputa” dello stesso Scajola, ha un valore di circa 900 mila euro.

Sempre secondo quanto riportato dal Fatto infatti gli atti su Scajola potrebbero presto finire in un fascicolo separato senza indagati per poter svolgere con calma le opportune verifiche da parte della Procura di Perugia.

Il Fatto ripercorre poi la vicenda della “casa di Scajola” riportando il testo del fax del 7 maggio 2004 con oggetto: impegnativa irrevocabile di acquisto. Il destinatario è l’avvocato Minutillo che cura l’affare per conto delle due venditrici, le sorelle Papa. “Il sottoscritto Diego Anemone con la presente si impegna a comprare irrevocabilmente l’immobile sito in via delle Fagutale… al prezzo di un milione e 700 mila euro”. Il 5 luglio c’è poi il fax indirizzato dal factotum di Anemone, Angelo Zampolini, alle signore Papa per confermare ulteriormente l’acquisto.

Agli atti c’è anche la mail del progetto di ristrutturazione dell’appartamento di Scajola inviata da Zampolini il 3 agosto 2004 al gruppo Anemone. Interviene quindi l’avvocato di Scajola che per contestare la richiesta della Procura di sentire il suo assistito come persona informata sui fatti a maggio 2010, scrive: “Lo scrivente difensore non riesce obiettivamente a comprendere come le Signorie Vostre possano valutare di sentire l’Onorevole Scajola in una veste che parrebbe oramai solo formalmente, ma non già sostanzialmente, quella di persona informata dei fatti. Tale situazione, ad avviso del sottoscritto, non è corretta da un punto di vista processuale”.

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