“Come faccio ad andare avanti così?” I tormenti di Berlusconi causati da Tremonti

Sembra sempre più insanabile la frattura fra Silvio Berlusconi e Giulio Tremonti. Nonostante le dichiarazioni “di facciata” e la «grande famiglia» di cui ha parlato Umberto Bossi dopo il vertice a tre tenutosi ad Arcore, la sensazione è che il premier non riesca a tenere in pugno la situazione, tanto che ieri si sarebbe chiesto sconfortato: «Come faccio ad andare avanti in questo modo?».

Il problema è che il dialogo tra il presidente del Consiglio e il ministro dell’Economia sembra essere compromesso, tanto da far dire al Cavaliere: «Non riesco a parlarci nemmeno quando ci parliamo». Frasi che suonano quasi come una resa nel disperato tentativo di ricucire i rapporti con il “tesoriere” del suo governo.

Addirittura sembra che Tremonti, per rimanere all’interno dell’esecutivo, abbia imposto a Berlusconi una condizione imprescindibile: la poltrona di vicepremier. Un ultimatum che spingerebbe il presidente del Consiglio a valutare se “liberarsi” o meno del ministro: da qualche giorno circola la voce che il posto di Tremonti potrebbe essere preso da Mario Draghi. Tuttavia appare improbabile che il goivernatore di Bankitalia entri a far parte della squadra di governo.

L’ultima strada che rimane da battere a Berlusconi per salvare il legame con Tremonti è quella di far sentire al ministro la fiducia del partito. In questo senso va letta la convocazione degli “stati generali” del Pdl: il premier sarà impegmnato innanzitutto in un vertice con i coordinatori del partito, poi con l’ufficio di presi­denza, e infine dovrebbe incontrare anche i gruppi parlamentari.

Questa serie di incontri dovrebbe avere però anche un altro obiettivo, quello di sottolineare l’appartenenza di Tremonti al Popolo della Libertà. Sempre più spesso, infatti, il ministro dell’Economia viene indicato negli ambienti interni al partito come “ministro della Lega”. A supportare ulteriormente questa tesi l’incontro a tre di sabato con Berlusconi e Bossi: Tremonti si è presentato ad Arcore col leader del Carroccio e Calderoli.

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