Francesca Comencini, Susanna Camusso, Flavia Perina: le donne in piazza il 13 febbraio

ROMA – In meno di una settimana la grande mobilitazione del 13 febbraio sulla dignità delle donne e contro l’immagine che le donne hanno sull’onda del “Rubygate”, ha raggiunto 51.500 firme, con un blog che conta 23 mila contatti al giorno e una pagina Facebook che ne conta invece 15 mila.

Sono questi i numeri di “Se non ora quando?”, un appello che domenica 13 febbraio porterà in almeno 117 piazze italiane, donne e uomini “amici delle donne”, per chiedere rispetto e dignità nei confronti dell’universo femminile.

La manifestazione, spiegano le promotrici nel corso di una conferenza stampa, che non viene fatta “contro” altre donne, per giudicarle, o per dividerle in buone e cattive. Aderisce infatti anche il Movimento per i diritti civili delle prostitute: domenica sarà in piazza a Roma perché non accetta che “il nostro Paese sia trascinato nel fango da una classe politica che ci ha ridotti a una democrazia degenerata”.

Tra le promotrici c’è  la regista Francesca Comencini che spiega che l’iniziativa è nata un anno fa, nel corso della riunione dell’associazione femminile “Di nuovo”, che ha portato alla realizzazione di uno spettacolo teatrale della sorella di Francesca, Cristina Comencini, «Libere» e poi all’appello, che “ha subito ricevuto adesioni importanti, anche da giovani donne”.

Le promotrici, si rivolgono proprio alle giovani donne: “Domenica le inviteremo a parlare sul palco” hanno assicurato. “Ci sono donne giovani e giovanisLime – dice Serena Sapegno, docente di letteratura italiana alla Sapienza di Roma – che temono che attraverso alcuni discorsi si ristabilisca l’antica divisione tra puttane e madonne. Ma questo è un argomento che è stato usato pretestuosamente dai mass media. La nostra non è una manifestazione contro la prostituzione, semmai contro la corruzione che il potere esercita”.

“Le donne – ha sottolineato l’attrice Lunetta Savino – vogliono pesare e non solo costituire oggetti da scambiare. Non giudico chi decide di andare a letto per poter fare un film o uno spettacolo – precisa – ma io ho fatto altre scelte, le attrici della mia generazione hanno fatto una gavetta lunga e faticosa”.

Tra le donne che “contano” ci sarà la leader della Cgil Susanna Camusso, che parla di “confine, non morale ma etico, che guarda alla funzione della politica e alla salvaguardia delle funzioni pubbliche” e sottolinea che “con la negazione della dignità delle donne non c’è futuro”. L’europarlamentare del Pd Silvia Costa, auspica invece che “dopo il 13 si volti pagina”.

Ci saranno anche donne di destra, come Flavia Perina, direttrice del “Secolo d’Italia” e parlamentare Fli, secondo la quale la questione “è politica: se passa il principio che una delle strade per fare politica è quella dei festini, tutte noi che abbiamo fatto altre scelte saremo squalificate. Come ci si salverà dal sospetto?”.

In ogni caso, quella di domenica prossima «non vuole essere una manifestazione anti-Berlusconi. vogliamo andare ben oltre – ha precisato Nicoletta Dentico, dell’associazione “Filomena” spiega che il 13 non sarà una manifestazione contro Berlusconi: “Spero che il 13 si inauguri la costruzione di una società più moderna, giusta, sana”.

“Se quella italiana è una società bloccata e che non cresce è perchè tiene da parte le donne. Chiediamo agli uomini di esserci, ma diciamo allo stesso tempo che le classi dirigenti, che sono maschili, sono responsabili di questa condizione” aggiunge infine Francesca Izzo  del Comitato promotore:

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