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Comunali 2020, Venezia conferma Brugnaro. Trento centrosinistra. Testa a testa a Reggio Calabria

Cominciano ad arrivare i primi risultati delle elezioni Comunali 2020. Venezia conferma Brugnaro mentre Trento sceglie un sindaco di centrosinistra.

Comunali 2020. A Venezia è certa la vittoria del centrodestra con la conferma di Luigi Brugnaro. A Trento può festeggiare il centrosinistra con Franco Ianeselli. Mentre a Reggio Calabria è testa a testa tra Giuseppe Falcomatà e lo sfidante Nino Minicucci.

Comunali 2020, a Venezia Brugnaro verso la riconferma

Luigi Brugnaro viaggia verso la riconferma a sindaco di Venezia al primo turno.

I dati dello spoglio – finora 70 sezioni su 257 – danno il primo cittadino uscente prevalere sullo sfidante di centrosinistra.

Fin dall’inizio dello scrutinio, Baretta non supera il 28-29%.

Al terzo posto figura staccata la candidata del Movimento 5 Stelle, Sara Visman.

Le amministrative riguardano 962 Comuni, tra cui tre capoluoghi di regione (Aosta, Trento e Venezia), oltre ad altri 16 capoluoghi di provincia: Agrigento, Andria, Arezzo, Bolzano, Chieti, Crotone, Enna, Fermo, Lecco, Macerata, Mantova, Matera, Nuoro, Reggio Calabria e Trani. Oltre a Venezia e Trento, solo a Lecco e Mantova gli exit pool raccontano di una possibile vittoria al primo turno, rispettivamente per Peppino Ciresa (centrodestra) e Mattia Palazzi (sindaco uscente Pd). Negli altri capoluoghi è probabile si andrà al ballottaggio.

Probabile ballottaggio a Reggio Calabria, dove Falcomatà è insidiato da Minicucci, ma anche a Bolzano dove il sindaco uscente Renzo Caramaschi (centrosinistra) e Renzo Zanin (centrodestra) sono lontani dal 50%. C’è incertezza ad Arezzo dove Alessandro Ghinelli (centrodestra) sembrava a un passo dalla vittoria al primo turno. Il M5s spera nel ballottaggio con il suo candidato Domenico Bennardi a Matera.

In Trentino eletti già 56 sindaci unici candidati

Al via anche il Trentino lo scrutinio delle elezioni comunali in 156 Comuni, ma per 56 candidati sindaco si profila una vittoria automatica in quanto erano gli unici candidati.

L’unica condizione per la loro elezione era il superamento del quorum del 50% degli aventi diritto al voto.

Nei Comuni con più di 3.000 abitanti eletti Michele Cereghini a Pinzolo, Clelia Sandri a San Michele all’Adige, e Samuel Valentini a Ville d’Anaunia.

Imola e Faenza

“Due gran belle vittorie”.

Così il segretario regionale del Partito Democratico in Emilia-Romagna Paolo Calvano commenta il risultato delle elezioni amministrative, a spoglio ancora in corso, di Imola e Faenza dove si profila l’affermazione al primo turno dei candidati del centrosinistra.

A Imola dove si è tornati a votare dopo che la giunta Cinque stelle si era dimessa per dissidi interni, quando sono state scrutinate 25 sezioni su 62, è in testa col 57% Marco Panieri mentre il fedelissimo di Matteo Salvini, il consigliere regionale Daniele Marchetti, al momento è al 27.6%.

A Faenza (Ravenna), con 31 sezioni scrutinate su 57 – come si evince dal sito del Viminale – l’assessore uscente dem Massimo Isola, sostenuto anche dal M5S, è al 59,7% mentre Paolo Cavina del centrodestra è al 38%.

“Non era facile vincere al primo turno – afferma Calvano – e per questo è ancora più grande la soddisfazione. A Imola ci siamo rialzati e a distanza di due anni siamo tornati a vincere.

A Faenza continuiamo a vincere allargando addirittura i confini della coalizione al M5S”.

“Dopo l’affermazione di Stefano Bonaccini nel gennaio scorso – aggiunge – queste due vittorie costituiscono un’ulteriore spinta alla nostra azione politica e di governo e da qui ripartiremo per affrontare le sfide che ci attendono l’anno prossimo con il voto a Bologna, Ravenna e Rimini”. (Fonte: Ansa).

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