GENOVA, 13 DIC – Mai dire mai, per Marta Vincenzi, la sesta candidata ufficiale alle primarie del centrosinistra per le comunali di Genova. Cosi', il sindaco Vincenzi scioglie le riserve e approda al 'parco candidati' del centrosinistra genovese provocando un certo 'non so che' in quel Partito democratico che aveva nella senatrice Roberta Pinotti la sua punta di diamante.
Spiega Vincenzi che lei avrebbe fatto volentieri ''un passo indietro, se il Pd avesse avuto un candidato unitario. A me sembrava che, essendo le primarie un momento di innovazione, sarebbe stato bello per un partito che non c'era quando ho cominciato a governare la citta' potersi proporre con un punto di vista completamente nuovo. Ovviamente se questo avesse significato un momento unificante, non una tra le tante candidature''. Per chi legge tra le righe, la dichiarazione di Vincenzi ha un significato solo, anche se il sindaco della Lanterna non fa mai nomi e, per giunta, sottolinea che da parte sua ''c'e' solo stima nei confronti di coloro che si mettono in gioco per una citta' cosi' difficile e cosi' carica di aspettative''.
Le risponde alla distanza Lorenzo Basso, segretario regionale del Pd: ''c'e' la certezza, e non solo perche' e' un obbligo, che il vincitore ricevera' poi il sostegno degli altri sfidanti''. Insomma, a nulla sono servite le mediazioni del Pd, con tanto di tavoli romani, per cercare di evitare lo scontro 'fratricida' tra Vincenzi e Pinotti che a loro volta, dovranno vedersela con Marco Doria, sostenuto da Sel, Andrea Sassano, ex sinistra Ds, Angela Burlando per il Psi e l'indipendente Manuela Arata. Si sfila l'Udc: Rosario Monteleone e' convinto di trovare un candidato forte, che sappia raccogliere consenso e che ovviamente sia convinto della necessita' di un terzo polo.
Ai nastri di partenza, le corsie riservate al centrosinistra sono dunque sei, ma quella del Pd si ritrova con due corridori. Esiste il rischio di collisione, anche se involontaria. Pensa, Vincenzi, che il Pd le stara' al fianco? ''lo verifichero' strada facendo – ha detto il sindaco-candidato -. Non mi pongo in termini di contrapposizione ne' di totale immedesimazione nel partito. Sono sindaco di una coalizione''. E alla fine, lancia al Pd un messaggio nemmeno troppo criptato ricordando che comunque lei, per ora, resta sindaco di una citta' che ha tanti problemi ''e criticita'. Penso alla vertenza Fincantieri e Finmeccanica, che dipendono dal ruolo di sindaco in relazione a governo e sindacati. Quindi ho bisogno di mantenere autorevolezza''.