ROMA – Dal 35,3% al 5,7 a Siracusa. Dal 31,8% al 3 a Catania. Dal 40,9% al 16,1 a Ragusa. In Sicilia il Movimento 5 Stelle si perde in media più del 25% di voti. Ragusa a parte, dove nonostante il crollo di voti M5S è riuscito a strappare il ballottaggio, il resto dell’isola sembra un vago ricordo di quel boom delle scorse Politiche e Regionali.
Basti pensare a Catania, dove l’ex ministro dell’Interno Enzo Bianco del centrosinistra ha vinto al primo turno. Una volte roccaforte grillina con oltre il 30% dei voti, oggi è ferma al 3 per cento la maestra precaria candidata dal Movimento 5 Stelle, segnando il flop di un’impennata che alle Politiche di febbraio sfiorò il 32 per cento dei voti, ancora più del 18 per cento delle Regionali.
E il Movimento 5 stelle resta fuori dal consiglio comunale di Catania. I grillini sono infatti fermi al 4,05%, sotto la soglia minima d’accesso del 5%. Un dato di consensi leggermente superiore a quella della loro candidata a sindaco, Lidia Adorno, che, a una sezione dalla fine dei conteggi, è al 3,39%. Per il M5s è un crollo di voti: a Catania era passato dal 16,7% delle regionali, dell’ottobre 2008, al 31,9% delle politiche di quest’anno.
Il M5s brucia migliaia di consensi a distanza di appena 8 mesi. Le liste dei pentastellati non superano la quota di sbarramento del 5% non solo a Catania, ma anche a Messina e Siracusa. Meglio a Ragusa, dove la lista con il 9,62% ed entra in consiglio. E infatti Beppe Grillo si potrà parzialmente consolare con Ragusa, unica delle quattro grandi città dove il Movimento con Federico Piccitto conquista il secondo posto dopo Giovanni Cosentini, un esponente dell’Udc sponsorizzato dal Pd e dal governatore Rosario Crocetta.