Comune di Fondi: si dimettono il sindaco Parisella e 16 consiglieri

Il sindaco di Fondi, Luigi Parisella

Alla fine è arrivato prima il passo indietro dei diretti interessati che la decisione del Consiglio dei Ministri: il sindaco del Comune di Fondi (Lt) Luigi Parisella si è dimesso nella tarda serata del 2 ottobre.

La mattinata successiva lo hanno seguito, nella decisione, sedici consiglieri comunali di maggioranza.

Il comune di Fondi è da tempo al centro del dibattito politico per presunte infiltrazioni, nella sua gestione, da parte della criminalità organizzata. Partito Democratico e Italia dei Valori ne chiedevano da tempo lo scioglimento. Il 2 ottobre, il Consiglio dei Ministri aveva, per l’ennesima volta, rinviato la decisione.

Ma Parisella ha tolto le castagne dal fuoco al governo comunicando le proprie dimissioni alla prefettura di Latina.

Lo scenario più probabile, nel breve periodo, è quello del commissariamento, almeno secondo il sindaco:«Abbiamo concordato la nostra condotta in una riunione che ha raccolto tutta la maggioranza del Comune di Fondi. Il consiglio comunale ora è formalmente decaduto, da lunedì ci sarà un commissario».

«Non potevamo andare avanti così, abbiamo pensato di farcela ma io personalmente non reggo più questo peso, queste pressioni politiche e mediatiche, era ora di finirla»: così Parisella, ha commentato la scelta di rassegnare le dimissioni insieme agli esponenti della maggioranza.

L’ex primo cittadino è al centro delle polemiche da più di un anno dopo l’avvio, da parte dei Carabinieri, dell’indagine “operazione Damasco” che ha portato alla luce un giro di favori e coinvolgimenti tra politica e esponenti della ‘ndrangheta del clan Tripodo.

Tra le persone coinvolte anche un ex assessore di Forza Italia della giunta Parisella, dimessosi dopo lo scandalo.

Nel gennaio del 2008 il prefetto di Latina, Bruno Frattasi ha inviato in comune una commissione di accesso agli atti che a settembre dello stesso anno ha formalizzato la richiesta di scioglimento del consiglio comunale per infiltrazioni mafiose.

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