ROMA – Sulla vicenda delle 75 persone che dal 5 luglio al 13 settembre sono state assunte dal Comune di Roma guidato da Ignazio Marino, riceviamo e pubblichiamo il comunicato dell’Ufficio Stampa di Roma Capitale.
Il comunicato è accompagnato da una nota in cui si usa un linguaggio che lascia un po’ perplessi, poco da ufficio stampa che si presume di sinistra e molto in orbace e stivali:
“Si diffida la redazione dall’utilizzo del termine “assuntopoli” che richiama circostanze di illegalità del tutto inesistenti. Chiediamo pertanto l’immediata rimozione di questo termine dal titolo dell’articolo, dal testo, dalla Url del sito e dal titolo html, nonché dai social network. In caso contrario ci riserviamo di adire le vie legali”.
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“A seguito degli articoli pubblicati da diverse testate giornalistiche si ritiene doveroso fare alcune importanti precisazioni sui costi dell’amministrazione Marino. E’ bene innanzitutto chiarire che le cifre pubblicate si riferiscono ai cosiddetti ‘costi aziendali’ ossia alla somma dello stipendio lordo e dei costi del personale per l’amministrazione, ossia previdenza, tasse, Irap e altri oneri a carico dell’amministrazione. Una cifra esageratamente più alta di quanto realmente percepito dai dipendenti. Sarebbe come dire a un operaio, che percepisce 16mila euro netti all’anno, che in realtà ne guadagna 45mila”.
L’ufficio stampa del Comune di Roma scopre sulla sua pelle quanto faccia male la demagogia. Solo che un conto è quando il moralismo tocca altri, un altro è quando tocca noi stessi. Sempre, quando imperversano polemiche su stipendi d’oro e pensioni d’oro, le cifre sono riferite al lordo se non al costo aziendale. La differenza è frutto dello stato sociale e socialista: quel denaro non va in pasticcini, serve ai contributi per le baby pensioni, per le pensioni sociali, per tutti quegli interventi, giusti e condivisibili, quando li pagano gli altri, dell’Italia di oggi.
“Per quanto riguarda l’ufficio stampa del Campidoglio, secondo le indicazioni del Sindaco, i costi sono stati dimezzati rispetto alla precedente amministrazione. Paragonando fra loro dati omogenei, ossia gli stipendi lordi, si evince che nel 2012 l’ufficio stampa di Alemanno sommava un reddito imponibile lordo di 1.420.000 euro per un totale di 26 dipendenti, compresi il capo ufficio stampa e il portavoce del Sindaco. Il nuovo ufficio stampa è formato da 13 persone che percepiranno un reddito complessivo imponibile lordo, nel 2014, di 720.000 euro, compresi il capo ufficio stampa e il portavoce. Questi risultati sono stati possibili grazie all’utilizzo dei dipendenti interni, iscritti all’ordine dei giornalisti, che sono stati collocati in ruoli precedentemente ricoperti da personale esterno”.
“La chiusura di costosi magazine e pubblicazioni, oltre a un risparmio netto su base annua, di circa ulteriori 520.000 euro, ha permesso di ricollocare diversi dipendenti interni in posizioni precedentemente occupate da contratti a tempo determinato permettendo ulteriori riduzioni dei costi – prosegue la nota – Il capo ufficio stampa, Marco Girella, avrà un reddito imponibile lordo di 111.300 euro per il 2014 più un eventuale premio di produzione di 13.600 euro, lo stesso di qualsiasi dirigente comunale di terzo livello, con stesse responsabilità e stesso reddito. Il portavoce Guido Schwarz e il vice capo ufficio stampa Chiara Romanello, percepiranno entrambi uno stipendio lordo di 80mila euro annui”.
“Analoghi risparmi sono stati effettuati sulle altre strutture capitoline a partire dal Gabinetto del Sindaco. I fondi a disposizione del Gabinetto sono tagliati di 15 volte, passando da 7.222.000 euro a 500 mila euro. Tagli disposti fin dall’inizio della legislatura, prima ancora che emergessero i problemi di bilancio, per scelta del sindaco Ignazio Marino. In un momento in cui Roma Capitale è impegnata a coprire un enorme buco di bilancio le cifre stanziate sono a dimostrazione che questa amministrazione sta facendo del risparmio e della buona gestione la sua precisa scelta politica”.
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