Comuni e addizionali: 65 sindaci su 117 hanno aumentato le tasse

di Redazione Blitz
Pubblicato il 4 Settembre 2013 - 09:48 OLTRE 6 MESI FA
Comuni e addizionali: 65 sindaci su 117 hanno aumentato le tasse (Libero)

Comuni e addizionali: 65 sindaci su 117 hanno aumentato le tasse (Libero)

ROMA – Sono 65 su 117 i sindaci dei capoluoghi di provincia che hanno aumentato le tasse comunali, e solo 2 su 117 quelli che le hanno diminuite. Lo afferma Franco Bechis in un articolo che “apre” l’edizione di Libero del 4 settembre, in un giro d’Italia che parte dai due Comuni che hanno abbassato le tasse: Firenze, amministrata da Matteo Renzi, che ha fatto calare l’addizionale Irpef dallo 0,3% allo 0,2%; Gorizia, governata da Ettore Romoli del Pdl, che ha fatto scendere l’addizionale dallo 0,1% allo zero nel 2013.

Dei 65 che hanno scelto invece di alzare le tasse, molti le hanno raddoppiate fra il 2011 e il 2012. Fra quelli che hanno aumentato le tasse 47 sono i sindaci del centrosinistra, 18 quelli del centrodestra, di liste civiche e del Movimento 5 Stelle. Dei 19 Comuni che hanno raggiunto la massima pressione fiscale consentita 13 sono amministrati dal centrosinistra e 6 da centrodestra, liste civiche e Movimento 5 Stelle.

Questi i principali Comuni che hanno aumentato le tasse:

Milano, Genova, Vicenza, Catanzaro, Campobasso, Cagliari, Padova, Caserta, Bari, Palermo, Belluno, Cremona, Potenza, Reggio Calabria, Terni, Pavia, Torino, Lucca, Siena, Chieti, Napoli, Livorno, Nuoro, Frosinone, Trieste, Grosseto, Urbino, Vibo Valentia, Roma, Pistoia, Parma.

“Fra il 2010 e il 2013 il modo migliore che alcuni primi cittadini hanno trovato per confondere un po’ le idee ai loro elettori è stato quello di scopiazzare il sistema di tassazione nazionale, rendendo inutilmente progressiva anche l’aliquo – ta locale (lo sarebbe comunque visto che si applica unita a quella nazionale). Per molti sindaci è stato solo un modo furbo di alzare un po’ di polvere e aumentare la pressione fiscale cercando di fare un po’ di confusione. Si prenda il caso di Giuliano Pisapia a Milano: i suoi cittadini avevano zero tasse comunali nel 2010. Nel 2011 è arrivata una addizionale dello 0,2% accompagnata da redditi esenti fino a 33.500 euro. Nel 2012 è cominciato il giochino della progressione: sempre redditi esenti fino a 33.500 euro, ma per chi guadagnava di più cinque aliquote: 0,1 (da 0 a 15 mila euro) /0,15 (da 15 a 28 mila euro) /0,3 (da 28 a 55 mila euro) /0,5 (da 55 a 75 mila euro) e 0,7% (sopra i 75 mila euro). Nel 2013 tutte quelle aliquote sono salite ancora: 0,2/0,3/0,4/0,6 e 0,8%”.