ROMA – “Nei giorni scorsi ho assunto un’iniziativa promuovendo un incontro tra il ministro delle Infrastrutture Paola De Micheli e le principali organizzazioni degli imprenditori balneari. Il ministro De Micheli in occasione di quell’incontro ha mostrato ampia disponibilità a trovare delle soluzioni per la categoria”: lo ha reso noto in un comunicato Maurizio Gasparri, senatore di Forza Italia.
“Ricordo che per merito del centrodestra e di Forza Italia in particolare, nella legge di stabilità dell’anno scorso fu approvata una proroga delle concessioni balneari fino al 2033 – ha proseguito Gasparri -. Ma bisogna regolamentare tutta una serie di aspetti per rendere più certa la vita e l’opera di queste fondamentali imprese italiane. Successivamente circolari confuse sono state emesse ma poi smentite dalle autorità di Governo competenti, in coerenza con gli impegni presi con la categoria. Soluzioni molto brevi e limitate sono state varate per i pertinenziali, per i quali resta urgente una soluzione definitiva. Ma non si capisce bene ancora nel Governo Conte chi, quando e come si debba occupare della vicenda dei balneari”.
“Io stesso – aggiunge Gasparri – ho interpellato altri esponenti di Governo che sembravano essere stati chiamati ad affrontare questo problema, raccogliendone dei dinieghi perché non avevano avuto alcun incarico. Bisogna risolvere una volta per tutte la vicenda dei balneari. Le gare non ci possono essere. La proroga al 2033 deve essere riempita di contenuti e di certezze. Con l’Europa bisogna fare un negoziato risolutivo. E sono inquietanti le interferenze di alcuni settori della magistratura in questo campo, mentre hanno ben altre cose da fare. Peraltro le imprese balneari sono flagellate dalle ondate di maltempo che le danneggiano in maniera drammatica. Soluzioni immediate. Il Governo deve dire chi e quando se ne occupa, confrontandosi con tutte le forze parlamentari a cominciare da chi, come Forza Italia, fa una battaglia coerente in difesa dei balneari. Il tempo del gioco delle tre carte è finito. Me ne occupo io, te ne occupi tu, se ne occupa quell’altro e poi nessuno risolve la questione”.