Concorsone all’italiana: Patuanelli chiede 153 mld di incentivi, sgravi, bonus

di Lucio Fero
Pubblicato il 8 Settembre 2020 - 09:34 OLTRE 6 MESI FA
Concorsone all'italiana: il ministro Patuanelli chiede 153 mld di incentivi, sgravi, bonus

Concorsone all’italiana: Patuanelli chiede 153 mld di incentivi, sgravi, bonus (Nella foto Ansa, il ministro Patuanelli)

Concorsone all’italiana, altro che Recovery Fund. Dove si presenta domanda e qualcosa si acchiappa, concorsone a metà tra format tv di concorso a premi e concorso pubblico per titoli e senza esami.

Concorsone all’italiana in cui un solo Ministero, quello retto da Patuanelli, ha presentato richieste per 153 miliardi su 209 in potenziale arrivo dalla Ue.

PIOVONO MILIARDI, METTO FUORI IL SECCHIO PIU’ GRANDE

All’istinto e alla cultura non si fanno sgarbi: piovono miliardi è il richiamo che percorre l’Italia dalle Alpi al Lilibeo e quindi l’istinto è quello di mettere fuori il secchio più grande a raccogliere quanta più acqua si possa. E la cultura si manifesta non solo nella quantità della richiesta (153 miliardi su 209) ma soprattutto sulla natura della richiesta: 153 miliardi di bonus, sgravi, incentivi. Investimenti? Investi che? Riforme? Ri che? Infrastrutture? Infra che? Il paese in tutte le sue lobby, gruppi di interesse, categorie, sindacati e associazioni chiede incentivi, sgravi, bonus e il governo non è insensibile alla voce che viene dalla nazione.

TENTAZIONE TROPPO GRANDE PER LA POLITICA

Per la politica, tutta, la tentazione è troppo grande: con 200 e passa miliardi ti compri un bel po’ di consenso. E cosa altro è la politica se non comprarsi consenso, se non “ascoltare” il paese? Su questo sono tutti d’accordo. Se poi ci metti un carico di ideologia (quella M5S secondo la quale produzione e lavoro sono attività sospette di ingenerare illegalità e profitto), se aggiungi la concezione e la pratica dell’assistenzialismo, se insomma sommi Cgil e M5S ottieni l’idea madre del concorsone all’italiana dove ce n’è per tutti.

CONCORSONE ALL’ITALIANA COI SOLDI DI NESSUNO

Per la comunità detta Italia poi è una vertigine: tra i due e trecento miliardi che appaiono come soldi di nessuno (li mette la Ue, li mettono i governi europei) da spartirsi. Solo i Ministeri per 209 miliardi teoricamente disponibili hanno già fatto elenco spesa pari a più di trecento miliardi. Che hanno fatto i Ministeri? Hanno raccolto tutte le istanze, ravanato e svuotato i cassetti dove riposavano le istanze dei clienti, dei territori, degli amici, delle forze sociali, magari anche dei nemici. E hanno iscritto tutti al Concorsone.

Un paio di volte a settimana almeno il presidente della Repubblica implora il governo e il paese tutto a non dissolvere l’aiuto che verrà dalle Ue in uno spartirsi sgravi, bonus, incentivi. Un paio di volte a settimana almeno governo, ministri e sindacati e associazioni giurano e garantiscono che stavolta non saranno sgravi, bonus, incentivi ma saranno riforme della Pubblica Amministrazione, Giustizia, Scuola e costruzione su larga scala e lungo periodo di infrastrutture materiali e immateriali. Chi implora sa di cosa parla, chi giura è come già stesse confessando che altro non saprà e non potrà fare che un concorsone all’italiana. Italia chiamò, appunto al Concorsone ai miliardi. (Fonte Il Messaggero)