Confalonieri: “Berlusconi al Quirinale? Forse tra 30 anni. Silvio non vuole le elezioni”

Pubblicato il 11 Dicembre 2010 - 10:42 OLTRE 6 MESI FA

Fedele Confalonieri

Silvio Berlusconi inadatto alla presidenza della Repubblica e contrario alle elezioni anticipate. E’ il ritratto che ne fa il presidente di Mediaset Fedele Confalonieri, che, nella serata di venerdì 10 dicembre ha partecipato a Firenze ad un incontro dell’associazione ‘Progetto citta”.

“Al Quirinale? Non lo vedo” ha spiegato Confalonieri.   ”Uno come Berlusconi – secondo il presidente di Mediaset – per quelle caratteristiche che conosciamo, lui che è un genio, uno fuori del normale, è chiaro che divide: ha diviso quando si è messo a fare l’ imprenditore e costruiva città, e quando ha fatto televisione ha provocato uno sconquasso come quando è entrato in politica. E’ un uomo che divide, che crea contraddizione, metà lo adorano e metà lo odiano”. Il presidente della Repubblica, per Confalonieri, ”a parte due o tre esempi nella storia, non è mai stato così, è un uomo che deve piacere a tutti: Berlusconi secondo me non sarebbe un presidente della Repubblica che piace a tutti, a meno che non lo faccia fra 30 anni; allora con l’età, avrà 104 anni, ci sarà comprensione”.

Sulla possibilità delle elezioni anticipate, Confalonieri si dice perplesso: ”Credo che fondamentalmente nessuno abbia voglia di andare alle elezioni, forse neanche Berlusconi”.

Tornare alle urne, ha osservato, per il premier ”vuol dire rimettersi in gioco, è  faticoso, perché verrebbe fuori un responso non così  drastico come potrebbe sperare. Se vogliono rimanere dovranno inventarsi qualcosa: il programma sarà più limitato e più preciso, qualcuno manderà giu il rospo, accettando quello che l’anno scorso non andava bene, andranno bene Fini o Casini, e poi dovranno mettersi a lavorare perché c’è ancora la crisi”.

Secondo Confalonieri, ”che serva un governo con una maggioranza solida è monsieur De Lapalisse, mi sembra evidente: ma la politica è anche fatta giorno per giorno, c’è una creatività  nella politica. Fra 5 giorni si vota e il 15 si ricomincia da capo, se Berlusconi ha perso va al Quirinale, porta il bilancio e si dimette; se ha la fiducia si apriranno dei giochi”.

Il presidente di Mediaset ha quindi osservato che ”vogliono cambiare la legge elettorale per tornare ai fasti di uno che ha il 10-15% e che vuole condizionare tutti gli altri. Io sono uno spettatore della politica, ma da cittadino dico che se avessimo un bipolarismo migliore di questo saremmo come in Inghilterra dove c’è un esecutivo forte, dove se vuoi fare la riforma della giustizia, del lavoro, dell’università, la fai e poi se l’hai fatta bene ti voteranno la prossima volta, se no andrai a casa”.