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Confalonieri: “Non si voterà tanto presto, non conviene né a Berlusconi né a Fini”

di Emiliano Condò |20 Luglio 2010 10:13

Fedele Confalonieri

”Non credo si finirà con l’andare al voto nei prossimi mesi. A chi converrebbe? Non sarebbe un vantaggio per Berlusconi. Anzi, rischierebbe anche lui. E Fini? dove andrebbe a prendere i voti? Non mi pare cosi’ facile ottenerli dagli elettori di centrodestra, dopo aver messo in crisi la coalizione per la quale e’ stato eletto”.

È il ragionamento del presidente di Mediaset, Fedele Confalonieri, intervistato da La Stampa. Che dà corpo alle indiscrezioni che vogliono Confalonieri ultimo mediatore spendibile nella guerra a bassa intensità tra Berlusconi e Fini che mina la tenuta della maggioranza. Compagno di scuola e amico della prima ora di Berlusconi, il presidente di Mediaset è il solo che può permettersi di consigliarlo o di frenarne gli impeti. Meno chiaro è il contributo che può dare alla causa di Fini: certo la stabilità di governo è un valore irrinunciabile, ma al di là di una generica stima per il presidente della Camera, non si capisce cosa gli possa  offrire. A meno di non dar retta a qualche maliziosa sirena secondo la quale proprio in quanto Confalonieri, e cioè capo facente funzioni di un impero televisivo, avrebbe molti argomenti da esporre.

Proseguendo il suo pensiero sui destini dell’attuale governo, Confalonieri boccia anche le proposte di un esecutivo di larghe intese avanzate prima da D’Alema e poi da Casini. Le fratture dell’attuale fase politica sono partite con lo strappo di Fini che, secondo Confalonieri, ”Berlusconi dovrebbe imparare a gestire”.

E poi ”c’e’ una parte della magistratura che non ha accettato che Berlusconi da imprenditore diventasse politico”. ”Parlano di leggi ad personam ma sono la risposta – spiega Confalonieri – a una guerra ad personam contro di lui”, aggiunge riferendosi alla causa De Benedetti che e’ costata un riconoscimento di 750 milioni di euro a De Benedetti e al processo per i diritti cinematografici, ”vicenda incredibile, che non esiste”.

Rispetto ai nuovi scandali, sulla P3, Confalonieri getta acqua sul fuoco e di Flavio Carboni dice: ”Lo conosco, ha dato l’unica fregatura che Berlusconi si sia mai preso, un’operazione da 30 miliardi per dei terreni in Sardegna risoltasi nel nulla”. ”Questi signori – prosegue – non combinavano proprio niente. Parlavano, parlavano e finiva tutto li’. Mentre sui giornali passa l’immagine della loggia segreta e all’estero ci guardano come se fossimo ostaggio di chissa’ quali trame”.

Infine, il presidente di Mediaset si spinge ad ipotizzare un futuro scenario politico e auspica che con la fine dell’esperienza politica di Berlusconi, sparisca anche ”tutta questa generazione di politici” e si faccia largo ai giovani. Tra i politici attuali, Confalonieri dice di apprezzare Zaia e Cota che ”hanno saputo abbandonare certi eccessi”.

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