Pd, congresso anticipato: l’idea di Veltroni (poi smentita) riaccende la tensione con Bersani

Pubblicato il 7 Gennaio 2011 - 21:09 OLTRE 6 MESI FA

Walter Veltroni

Se la legislatura va avanti e l’Udc sembra sempre più interessato alla destra che alla sinistra, il Pd come si muoverà? Questo interrogativo starebbe smuovendo le coscienze interne del partito. Da una parte Veltroni che avrebbe parlato di un congresso anticipato, ipotesi che lui stesso ha poi smentito. Dall’altra Bersani che, con una lettera al Messaggero, rinnova l’appello “a opposizione e forze sociali” ( e nel campo dell’opposizione dal 14 dicembre c’è anche Fli, per sua stessa definizione, oltre che l’Udc) per superare il “berlusconismo e il leghismo”.

La distanza tra le due anime del Pd si è riflessa in un botta e risposta piccato tra i due leader. Veltroni ha detto di non aver mai voluto, né parlato, di un congresso anticipato: “Leggo di indiscrezioni che riguardano mie decisioni sulla vita interna del Pd e conseguenti sgraziate risposte varie ad esse. Posso semplicemente dire che non so di cosa si parli”.

L’indiscrezione veltroniana è stata però presa molto sul serio nel resto del partito, tanto che Bersani l’aveva commentata con tono stizzito: “Un congresso anticipato per ridefinire la strategia del Pd? Lo vadano a dire davanti ai cancelli della Fiat, li inseguiranno con i forconi”. Meglio stare uniti, dice Bersani, in vista di un calendario parecchio denso a gennaio: l’11 la Consulta decide sul legittimo impedimento, il 13 e il 14 c’è il referendum a Mirafiori, e si prosegue con la “palude romana” in parlamento.

Per il momento la resa dei conti è rimandata. Bersani ribadisce che andrà ospite al Lingotto, da Veltroni. Pace fatta almeno in apparenza, lo scontro, se mai ci sarà, sarà anche con i cosiddetti ” rottamatori”. La decisione di Pippo Civati e del sindaco di Firenze Matteo Renzi di fare una “direzione parallela”  il 12, il giorno prima della direzione del partito, pare che abbia fatto parecchio alterare la segreteria.