ROMA – Ben 95 indagati su 1.300 tra consiglieri ed assessori regionali. Il 7% del totale dei componenti di giunte e consigli. Di questi 82 sono indagati e 13 sono stati condannati. Le ipotesi di reato vanno dalla corruzione, concussione e peculato all’abuso di ufficio. Non mancano poi gli indagati per finanziamento illecito e bancarotta fraudolenta.
Se i reati “finanziari” non bastavano, ci sono poi gli indagati per sfruttamento della prostituzione, associazione mafiosa, abusi edilizi, frode, maltrattamenti o turbative d’asta.
La Sicilia si aggiudica il podio, con 20 consiglieri indagati e 6 condannati. Pari “merito” invece Calabria e Lombardia: la prima con 16 indagati tra consiglieri ed assessori, mentre al Pirellone gli indagati sono 14 ed i condannati 2. Nel Lazio invece gli indagati sono “solo” 4.
Le Regioni virtuose sono solo 4 su 20: Valle d’Aosta, Friuli Venezia Giulia, Marche e Veneto. Tutte le altre “vantano” nei loro consigli regionali almeno un indagato o un condannato.