Consiglio dei ministri a Reggio Calabria, varato il piano antimafia

Il Consiglio dei ministri ha dato via libera al piano straordinario per il contrasto delle mafie. Lo riferiscono fonti di governo. Per l’Agenzia nazionale che gestirà i beni sequestrati alla criminalità organizzata è stata scelta la strada del decreto legge. Il resto delle misure è invece contenuto in un ddl.

Tra le misure previste dal disegno di legge c’è l’istituzione di un codice antimafia, un testo unico che raccoglie e razionalizza tutte le leggi approvate in materia; la creazione di una mappa nazionale delle organizzazioni criminali; la realizzazione di un sistema di informazione sulle cosche attraverso un desk interforze; interventi contro le infiltrazioni della criminalità organizzata negli appalti.

Il Cdm ha anche dato il via libera al piano straordinario Sacconi contro il lavoro nero in Calabria, Campania, Puglia e Sicilia. Un’operazione a tappeto che si è resa necessaria dopo i fatti di Rosarno: 550 gli ispettori coinvolti che effettueranno controlli in 20 mila aziende. Nel mirino i settori dell’agricoltura e dell’edilizia. La task force che effettuerà i controlli sarà formata da ispettori del Lavoro, Inps e militari dell’Arma dei Carabinieri.

«I risultati sui nostri contrasti all’immigrazione clandestina sono molto positivi – ha commentato Berlusconi – e questo è importante perché una riduzione degli extracomunitari in Italia significa meno forze che vanno a ingrossare le schiere dei criminali».

Prima dell’inizio del Cdm Reggio Calabria è stata presidiata da un imponente dispositivo di sicurezza dopo i recenti episodi: dalla bomba contro la procura generale al ritrovamento dell’auto con esplosivo ed armi durante la visita del capo dello Stato Giorgio Napolitano nel capoluogo calabrese.

E’ stata la prima volta che il Consiglio dei ministri – ospitato nella Prefettura di Reggio – si riunisce in Calabria.

Il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, arrivando a Reggio ha salutato la folla che lo aspettava. «Siete contenti che abbiamo portato qui il Cdm? – ha chiesto – Così vi facciamo vedere quello che stiamo facendo contro la criminalità».

Ma prima di giungere a Reggio il premier aveva già inviato un messaggio ai calabresi pubblicandolo sulla Gazzetta del Sud: «La riunione a Reggio Calabria del consiglio dei ministri è un’altra promessa mantenuta – ha scritto Berlusconi –  Il governo, con questo gesto, ribadisce che anche in Calabria lo Stato c’é».

«Mai prima d’ora – ha aggiunto – sono stati raggiunti risultati così incisivi negli arresti dei latitanti più pericolosi, nei sequestri e nelle confische di beni della ‘ndrangheta, nello scioglimento dei Comuni per infiltrazioni mafiose. La sconfitta della ‘ndrangheta e di tutte le altre mafie costituisce per noi l’emergenza più importante, in assoluto».

«Per questo – ha proseguito Berlusconi – dobbiamo ripristinare il controllo dello Stato su tutto il territorio, come premessa indispensabile per la riuscita degli interventi sull’economia e sulle infrastrutture che abbiamo già predisposto e in parte già avviato. L’istituzione a Reggio Calabria dell’Agenzia per la gestione dei beni confiscati alla criminalità organizzata fa parte del nostro piano contro la ‘ndrangheta, la mafia, la camorra e la criminalita’ pugliese, e ci permetterà di combattere le mafie con i loro stessi beni».

«Siamo impegnati – ha concluso il premier – in una lotta del bene contro il male. L’obiettivo del governo è di arrivare a una completa vittoria del bene e a una sconfitta definitiva del male. E’ una promessa. E, come sempre, la manterremo».

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