Consip, Emiliano in procura: acquisiti gli sms con Lotti e Tiziano Renzi

di Redazione Blitz
Pubblicato il 29 Marzo 2017 - 19:07 OLTRE 6 MESI FA
Michele Emiliano (foto Ansa)

Michele Emiliano (foto Ansa)

ROMA – Il governatore della Puglia, nonché candidato alle primarie del Pd, Michele Emiliano è stato ascoltato per circa un’ora in Procura a Roma come testimone nell’ambito dell’inchiesta Consip. Inchiesta che vede tra gli indagati anche il padre di Matteo Renzi, Tiziano, per traffico di influenze e il ministro dello Sport Luca Lotti, per rivelazione di segreto e favoreggiamento.

Il pm Mario Palazzi lo ha convocato con riferimento a messaggi ricevuti dal ministro dello Sport Luca Lotti (all’epoca sottosegretario alla Presidenza del Consiglio) e da Tiziano Renzi, padre dell’ex premier Matteo, per sollecitare un suo incontro con l’imprenditore toscano Carlo Russo.  E nel corso dell’audizione Emiliano ha mostrato questi messaggi ricevuti da Renzi e Lotti nel 2015.

L’ipotesi della procura di Roma è che Alfredo Romeo possa aver beneficiato del rapporto di amicizia Renzi-Russo per mettere le mani sugli appalti Consip.

“Proprio in queste ore il governatore pugliese Michele Emiliano sta rendendo il proprio interrogatorio, come testimone nell’inchiesta per corruzione in Consip, una testimonianza, la sua, che non farà dormire sonni tranquilli a Matteo Renzi e Luca Lotti”. Lo afferma il senatore M5S Mario Giarrusso.

“Ci auguriamo – prosegue – che Emiliano chiarisca in maniera definitiva la natura e, soprattutto, le finalità delle raccomandazioni fatte dal braccio destro di Renzi, cioè il Ministro Lotti, a favore del mediatore e amico della famiglia Renzi, Carlo Russo. Ricordiamo che Lotti è indagato per rivelazione di segreto e favoreggiamento, e Russo per traffico di influenze illecite nell’inchiesta per corruzione negli appalti miliardari di Consip. E ricordiamo, anche, che Carlo Russo è l’uomo che sarebbe stato inviato da Tiziano Renzi, anch’esso indagato, negli uffici dell’Ad di Consip, Marroni, il quale avrebbe ricevuto intimidazioni e minacce”.