Conte e Salvini, due leader in crisi, cresce anche che il fuoco amico, è bufera: le urne di ottobre chiariranno?

Conte e Salvini in crisi. Buferone, Fulmini da tutte le parti, anche fuoco amico. A pochi giorni dalle urne affiorano inquietanti scenari. Giuseppi accusa il vento maligno delle lotte fratricide interne al suo Cinquestelle. Il Capitano perde pezzi (Francesca Donato, europarlamentare). E abbozza uno slalom tra No vax e governisti, ma non è Tomba.

Sono giorni difficili, amari. Gli amici voltano le spalle, le critiche piovono anche dai fedelissimi. Non è ancora un diluvio, ma siamo lì.

Conte è dal 6 agosto che cerca la svolta del M5S , ma il Caronte pugliese – investito da Beppemao davanti ad una spigola – finora non ha traghettato niente di buono. Come il mitologico traghettatore delle anime dei morti al di là del fiume Ade, ha fatto delle fatali  differenze.  Ha imbarcato i “signorsì“  e lasciato sulla riva gli altri. Persino il suo cantore Travaglio lo ha scaricato (“è diventato una figura sbiadita“).

Sono lontani i giorni in cui accusava il mondo di “Conticidio”. Lontani e sepolti.  E Conte lo sa.  Quasi si sente fuori posto: non infiamma le follle. A parte le piazze del Meridione, ma era scontato. Non si schioda da una prosa da Supercazzola, colleziona flop e infortuni linguistici e politici in un illusorio tour elettorale. “Piazze piene, urne vuote”,  diceva Pietro Nenni ( 1891-1980 ) – socialista, libertario, giacobino – uno che in materia la sapeva lunga. È bene ricordarlo. Le malelingue dicono che stia già preparando una via di fuga. Vedremo.

Salvini e Conte dramma e declino parallelo

Matteo Salvini, segretario federale della Lega dal dicembre 2017 (ha sostituito Maroni e l’anno dopo è sbarcato nel governo Conte al posto  di Minniti ), non ha più il vento in poppa. I governatori del Nord seguono la linea Giorgetti, altri sono critici (Bagnai, Borghi, Siri, Roberta Ferrero)  specie sulla carta verde e le vaccinazioni. A Montecitorio la Lega ha votato la fiducia al ddl sul Green pass con 80 deputati su 132. E 42 non erano giustificati. Tanto basta per immaginare malumori e disagi. Il Capitano sostiene che “ sono fantasie e che la realtà sono le bollette, le tasse, la lotta contro l’Imu “. Certo la Lega è una. Poi ci sono le sfumature in ebollizione. I risultati delle urne del 3-4 ottobre chiariranno. Forse.

Gestione cookie