ROMA – Quando Salvini parla, tre minuti dopo che Conte ha finito, il capo della Lega è già all’opposizione, anzi in sfrenata campagna elettorale. Il governo è finito da tre minuti appena e Salvini si dichiara a capo degli “uomini e donne liberi e non schiavi”.
Schiavi della Ue, schiavi di chi non vuol fare spendere a debito “almeno 50 miliardi”. Voi “schiavi dei padroni, noi uomini liberi”. E’ questa la frase, è questo il concetto, è questo lo slogan e l’argomento che dieci, venti volte almeno Salvini ripete e ripete e ripete.
Aggiunge Salvini: “O c’è accordo di potere e spartizione tra M5S e Pd che non rispetta volontà popolo italiano, se non è così, se invece c’è voglia di ricostituire…”. Ma non ci crede nemmeno lui ormai, è una posizione da comizio elettorale, quella che a Salvini sembra la più adeguata per inchiodare M5S e Pd nel ruolo di traditori della volontà popolare.
Non ci crede nemmeno lui dopo quanto Conte ha narrato di lui davanti ai senatori. Dice Salvini: “se volete ci siamo, tagliamo i deputati e poi subito al voto”. Finge di non sapere Salvini che quel “subito” non esiste. Se si vota il taglio dei deputati il tempo per poter votare davvero non è inferiore all’anno (vanno tra l’altro ridisegnati i collegi elettorali). E comunque Conte ha reso impossibile a M5S di continuare con Salvini.
Il governo Lega-M5S “si arresta qui” come ha detto Conte. Conte lo ha detto con rimpianto. In effetti un governo durato di fatto fino a Natale 2018 (Reddito Cittadinanza, Quota 100). Poi nulla più se non inerzia e risse. Doveva essere il 2019 “l’anno bellissimo” pronosticò con eccessivo ottimismo Conte. E’ un anno difficilissimo, gli ultimi mesi saranno al buio, economico e politico. Il governo del cambiamento nato per “durare 30 anni” si ferma qui. Nel naufragio rancoroso e per certi versi indecoroso dell’alleanza.
Salvini dice: “Non ho paura di nulla, rifarei tutto quello che ho fatto” e rivendica la protezione di Madonne e Santi vari. Finora, soprattutto negli ultimi anni e mesi, se davvero qualcuno nei cieli si occupa delle cose umane, dei fatti italiani deve essersi parecchio disinteressato.