Dopo la manifestazione del 23 giugno, che ha visto la protesta di centinaia i sindaci italiani davanti a palazzo Madama, venerdì circa 200 primi cittadini di comuni situati al confine con regioni a statuto speciale hanno voluto rinnovare il “no” alla manovra, proprio sotto casa di Berlusconi ad Arcore (Monza). I sindaci, arrivati con circa 40 pullman, hanno tenuto un picchetto davanti villa San Martino fino alle 15.
Oggetto della protesta: il blocco dei finanziamenti a loro destinati. Si tratta infatti di comuni, per lo più di Lombardia, Piemonte e Veneto, situati al confine con regioni a statuto speciale, province autonome e con la Svizzera, che nella scorsa finanziaria avevano visto attribuirsi uno stanziamento di 91 milioni di euro.
”A gennaio – ha spiegato il presidente dell’Associazione Comuni Confinanti, Marco Scalvini – questi fondi sono stati bloccati. Il timore, ora che si parla di tagli con la nuova finanziaria, è anche che questi soldi, che sono fermi, possano essere presi per tappare qualche buco”.