Copasir: martedì la nomina di D’Alema, si va verso voto unanime

Da martedì il Copasir, il comitato parlamentare che si occupa di intelligence, avrà una nuova guida: a presiedere l’organismo bicamerale sarà, come ormai noto, Massimo D’Alema, per il quale si profila un’elezione, nonostante i rumors dell’ultima ora, all’unanimità. In un primo momento si era pensato anche di accelerare i tempi convocando il Comitato già giovedì ma in vista dell’incontro previsto tra Berlusconi e Fini con i coordinatori del Pdl e i capigruppo, si è preferito far slittare tutto alla prossima settimana.

Oggi, intanto, Francesco Rutelli, presidente uscente del Copasir, ha garantito al suo successore la massima collaborazione e ha tracciato il bilancio sul lavoro svolto fin qui dal Comitato facendo anche il punto sui temi più importanti in agenda: «Con la designazione di Massimo D’Alema al Copasir in sostituzione di Emanuele Fiano le mie dimissioni diventano esecutive», ha annunciato, incontrando i giornalisti e congedandosi dall’incarico.

Ma Rutelli, comunque, continuerà a far parte dell’organismo bicamerale avendo lasciato solo la presidenza anche se il suo nuovo partito, l’Api, non abbia diritto ad uno scranno non potendo contare su un gruppo autonomo al Senato. E se anche la sua permanenza va tutta a discapito del Pd che perderà così un posto rispetto ai quattro che gli spettano, Rutelli legge nella sua partecipazione ai lavori un aiuto al nuovo presidente.

Con D’Alema, ha infatti spiegato Rutelli, «abbiamo già avuto uno scambio di opinioni. Resterò a disposizione per il più efficiente passaggio di consegne e la collaborazione sarà ancora migliore visto che rimarrò nel Comitato». Il Copasir si è occupato (in segreto) di tutto: dal rischio spionaggio dei telefonini tramite software in libera vendita su Internet, fino all’archivio del consulente delle procure Gioacchino Genchi; dalle foto a villa La Certosa, alla vicenda dell’ex direttore di Avvenire, Dino Boffo. In particolare Rutelli, interpellato sulla tutela del presidente del Consiglio, ha sottolineato che questa è stata rafforzata dopo l’aggressione subita dal premier il 13 dicembre scorso a Milano, per scongiurare il pericolo che qualcuno possa tentare di imitare il gesto di Massimo Tartaglia.

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